Parco Gran Sasso, fungaioli abusivi e scongiurato caso di avvelenamento
Oltre cento cercatori controllati, in tanti trovati sprovvisti di tesserino. Confiscati decine di chilogrammi, rinvenuti anche esemplari del letale ovulo di Amanita Phalloides
ASSERGI. Oltre cento cercatori di funghi controllati, confiscati decine di chilogrammi di funghi illecitamente raccolti e scongiurato un possibile caso di avvelenamento. Infatti fra le specie che erano state raccolte e che sono state sequestrate sono stati rinvenuti anche esemplari del velenosissimo e letale ovulo di Amanita Phalloides. Il bilancio fa da spunto al Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga per richiamare al rispetto delle norme che regolano le modalità di raccolta dei funghi, sia a tutela dell’ecosistema sia a garanzia di diversi aspetti sanitari.
I controlli sono stati effettuati dai carabinieri forestali all’interno del Parco, e la sola stazione di Corfinio ne ha contati cento. Numerose le contestazioni e le sanzioni amministrative, per un totale di diverse migliaia di euro e diverse decine di chilogrammi di funghi confiscati. Riscontrata soprattutto l’illecita raccolta di funghi da parte di privati sprovvisti del tesserino regionale di autorizzazione con il conseguente mancato versamento del tributo annuale. I rilievi si sono inoltre concentrati alla circolazione e sosta di automezzi al di fuori delle strade e piste esistenti (ai sensi della L.R. Abruzzo 4 gennaio 2014, n. 3, e in violazione delle norme in vigore nel Parco).
I carabinieri forestali di sorveglianza del Parco raccomandano la massima prudenza a garanzia dell’incolumità personale, dal momento che gli ambienti naturali in cui i funghi crescono spontaneamente possono essere molto insidiosi; molti “fungaioli” si perdono e si feriscono e negli ultimi anni sono stati numerosi i decessi di cercatori di funghi a seguito di incidenti nei boschi.