Parisse personaggio dell’anno 2009
Premio di Confindustria per la sua capacità di reagire raccontando.
L’AQUILA. Vivere il post-sisma in prima linea, trovando la forza per costruire una storia nuova dalle macerie del 6 aprile. É lo spirito dei giovani imprenditori, di chi si alza la mattina «e non aspetta che qualcuno gli accenda il computer per iniziare a lavorare». Quello stesso spirito che ha spinto i giovani di Confindustria a premiare il giornalista Giustino Parisse, vice caporedattore del quotidiano d’Abruzzo il Centro nonchè responsabile della redazione aquilana.
Ieri pomeriggio, la consegna del riconoscimento: una statua che riproduce il Guerriero di Capestrano, intitolata al «Personaggio dell’anno 2009». In sala il presidente dei giovani imprenditori d’Abruzzo Fabio Spinosa Pingue insieme ai quattro direttivi e ai presidenti provinciali dei Giovani imprenditori di Confindustria, tra cui Alessandro Addari di Pescara, Mauro Barnabei di Teramo, Alessandra Rossi dell’Aquila e Giuseppe Ranalli di Chieti.
A Parisse gli imprenditori riconoscono il merito di essersi «distinto per l’impegno lavorativo e sociale e la straordinaria forza nel reagire nel dopo terremoto, nonostante le sue tristi vicende personali». Impossibile per lui non pensare a quello che è successo, ai suoi due figli Domenico e Maria Paola rimasti sepolti dalle macerie, specie se il premio arriva nel giorno del suo 19º anniversario di matrimonio.
«Dal 6 aprile», ha detto Parisse «ogni premio ha un retrogusto amaro perché quello che è successo non ti dà la possibilità neanche di godere di un cielo stellato». Mentre parla, cerca con lo sguardo la famiglia Bruno, per condividere il dolore per la perdita di Filippo, così come, più tardi, accoglierà i familiari di Benedetta e Susanna, due sorelle onnesi morte anche loro il 6 aprile. Ma le sue parole sono e restano un invito ad andare avanti, quando chiama in causa i giovani imprenditori e il loro impegno nel quotidiano per ricordare che «L’Aquila sarà ricostruita solo ed esclusivamente per merito dei suoi cittadini». Alle sue parole fa eco il commento di Alessandra Rossi: «Il tempo di lamentarsi è finito. Ho avuto la fortuna di vivere questa tragedia senza essere direttamente colpita e questo è uno stimolo ad andare avanti».
Presenti alla cerimonia di consegna, che si è svolta nella tensostruttura che ospita la chiesa di Onna, il direttore del Centro Luigi Vicinanza e il consigliere delegato Domenico Galasso. «Non possiamo sottrarci al nostro compito di testimoniare cos’è stato il terremoto e cos’è oggi la ricostruzione», ha detto il direttore Vicinanza. Nella tenda c’erano anche i giovani industriali della provincia di Frosinone - guidati da Giovanni Turriziani - che hanno raccolto 11mila euro da consegnare alle suore della Dottrina cristiana dell’Aquila per ricostrire la sede. A questi fondi si aggiungerà parte del plafond di Confindustria Abruzzo.
Ieri pomeriggio, la consegna del riconoscimento: una statua che riproduce il Guerriero di Capestrano, intitolata al «Personaggio dell’anno 2009». In sala il presidente dei giovani imprenditori d’Abruzzo Fabio Spinosa Pingue insieme ai quattro direttivi e ai presidenti provinciali dei Giovani imprenditori di Confindustria, tra cui Alessandro Addari di Pescara, Mauro Barnabei di Teramo, Alessandra Rossi dell’Aquila e Giuseppe Ranalli di Chieti.
A Parisse gli imprenditori riconoscono il merito di essersi «distinto per l’impegno lavorativo e sociale e la straordinaria forza nel reagire nel dopo terremoto, nonostante le sue tristi vicende personali». Impossibile per lui non pensare a quello che è successo, ai suoi due figli Domenico e Maria Paola rimasti sepolti dalle macerie, specie se il premio arriva nel giorno del suo 19º anniversario di matrimonio.
«Dal 6 aprile», ha detto Parisse «ogni premio ha un retrogusto amaro perché quello che è successo non ti dà la possibilità neanche di godere di un cielo stellato». Mentre parla, cerca con lo sguardo la famiglia Bruno, per condividere il dolore per la perdita di Filippo, così come, più tardi, accoglierà i familiari di Benedetta e Susanna, due sorelle onnesi morte anche loro il 6 aprile. Ma le sue parole sono e restano un invito ad andare avanti, quando chiama in causa i giovani imprenditori e il loro impegno nel quotidiano per ricordare che «L’Aquila sarà ricostruita solo ed esclusivamente per merito dei suoi cittadini». Alle sue parole fa eco il commento di Alessandra Rossi: «Il tempo di lamentarsi è finito. Ho avuto la fortuna di vivere questa tragedia senza essere direttamente colpita e questo è uno stimolo ad andare avanti».
Presenti alla cerimonia di consegna, che si è svolta nella tensostruttura che ospita la chiesa di Onna, il direttore del Centro Luigi Vicinanza e il consigliere delegato Domenico Galasso. «Non possiamo sottrarci al nostro compito di testimoniare cos’è stato il terremoto e cos’è oggi la ricostruzione», ha detto il direttore Vicinanza. Nella tenda c’erano anche i giovani industriali della provincia di Frosinone - guidati da Giovanni Turriziani - che hanno raccolto 11mila euro da consegnare alle suore della Dottrina cristiana dell’Aquila per ricostrire la sede. A questi fondi si aggiungerà parte del plafond di Confindustria Abruzzo.