Patto per il turismo religioso

14 Dicembre 2009

I luoghi di Celestino diventano un itinerario culturale.

SULMONA. Un percorso attraverso la storia cha va dall’era paleolitica alla seconda guerra mondiale, nel rispetto assoluto dei luoghi di Celestino V, delle sue vicende spirituali e personali e delle grandi potenzialità che offre l’abbazia celestiniana. È il progetto pensato dall’associazione Celestiniana per valorizzare i tre chilometri quadrati ai piedi del Morrone, un territorio carico di storia e di religiosità.

Nei giorni scorsi, i promotori hanno avviato i primi contatti con l’amministrazione comunale e con tutti gli enti che hanno competenze sull’area e sui monumenti che la caratterizzano.
L’associazione intitolata al Papa del «gran rifiuto», con le proprie attività, ha assunto il ruolo di propulsore del tavolo, promuovendo l’idea presso gli enti e incassando una disponibilità prima ufficiosa, che in seguito è diventata una scelta concreta.

La decisione è stata ufficializzata con l’incontro organizzato il 3 dicembre scorso nel municipio di Sulmona, al quale hanno partecipato sindaco, assessore provinciale al Turismo e rappresentanti di Sovrintendenza Bsae (artistica), Bap (architettonica) e Sbaa (archeologica).
Il passo successivo sarà quello di coinvolgere i vertici del Parco nazionale della Maiella e la diocesi di Sulmona per le iniziative di carattere religioso, soprattutto in vista dellla visita di papa Benedetto XVI, in programma nel luglio 2010.

«Un protocollo d’intesa», spiega il presidente dell’associazione celestiniana di Sulmona, Giulio Mastrogiuseppe, «nel quale le parti coinvolte stabiliscano di riconoscersi fondamentalmente in due assunti principali: il primo che questa porzione di territorio, per le caratteristiche accennate sopra, è una sorta di distretto culturale naturale dove si sovrappongono e intersecano elementi e percorsi di grande valenza, in una contiguità e ricchezza di spunti peculiare e irripetibile.

Il secondo è che i diversi soggetti, competenti a vario titolo, ne riconoscano l’evidenza e la necessità, impegnandosi a sviluppare in futuro modalità di relazione coordinate e sistematiche tali da rendere più efficienti, snelli ed economici gli interventi e le attività di valorizzazione e promozione che conseguono alla condivisione del principio di partenza».
Un ruolo fondamentale nel progetto è costituito dall’area degli scavi di Ercole Curino, che dovranno essere resi accessibili e visitabili durante tutto l’anno.

Si punterà sull’organizzazione di eventi culturali nell’area stessa o nel piazzale di accesso, istituendo all’interno della monumentale abbazia celestiniana un vero e proprio centro visite.
Un calendario condiviso di concerti ed eventi culturali e la definizione di percorsi tematici nell’intero distretto, con la sistemazione dei sentieri di accesso, e la manutenzione straordinaria delle opere esistenti per migliorarne la fruibilità e la funzionalità.

Tutte le iniziative convergeranno verso la pianificazione di un piccolo sistema in grado di offrire a visitatori, pellegrini e turisti un contesto razionale, in cui le risorse presenti entrino in relazione e contribuiscano a comporre uno scenario in grado di valorizzare la microeconomia locale e a stimolare ulteriori iniziative imprenditoriali e culturali.

«L’obiettivo è quello di avviare un circolo virtuoso che, a differenza degli ambiziosi interventi proposti in passato» conclude Mastrogiuseppe, «si propone di contemperare salvaguardia e conservazione di luoghi e identità locale, con l’esigenza di rispondere alla domanda di un turismo religioso e culturale di qualità su cui ricostruire un pezzo dell’economia del comprensorio».