Peculato coi soldi del sisma, tre assoluzioni
Erano finiti nei guai per un contributo alla ditta sbagliata. Atti al pm per l’ipotesi truffa, ma è prescritta
L’AQUILA. Tre persone sono state assolte dal tribunale in composizione collegiale (presidente Alessandra Ilari, giudici a latere Tommaso Pistone e Monica Croci) dall’accusa di concorso in peculato continuato in relazione a una vicenda giudiziaria che si era originata nel 2017, quando i tre furono rinviati a giudizio dal gup Guendalina Buccella. Rischiavano da 4 a 10 anni di reclusione, in caso di colpevolezza. Si tratta di Sergio Dionisi, di 76 anni, aquilano, Giovanni Proietti Palombi (60), di Viterbo e Andrea Dionisi (38), aquilano. Secondo le accuse, contestate dai difensori fin dalle prime fasi del procedimento, Sergio Dionisi, nella veste di rappresentante legale di un edificio di Scoppito danneggiato dal sisma, avendo la disponibilità del contributo per la riparazione di 213mila euro, si sarebbe appropriato di circa 95mila euro disponendo alcuni bonifici in favore di una società amministrata da Proietti Palombi e, di fatto, anche di Andrea Dionisi ma, ed è stato questo il punto cruciale della vicenda, si tratta di una ditta estranea ai lavori di ristrutturazione che, nella realtà, sono stati fatti da un’altra azienda edile. Questa ditta, la Tenso, sarebbe stata danneggiata, visto che, secondo la Procura, non risultava essere stata pagata. Decisiva una perizia calligrafica che ha dimostrato come le firme su alcuni atti sequestrati non fossero di Sergio Dionisi, per 50 anni consulente tecnico d’ufficio del tribunale, il quale, ora, potrà chiedere il dissequestro di beni e soldi per oltre 100mila euro. I giudici hanno ritenuto di non aderire alla richiesta di condanna del pm (2 anni e 8 mesi per tutti e tre). Per Andrea Dionisi e Proietti Palombi, pur assolti dal peculato, sono stati rimessi gli atti al pm per verificare se sussista il reato di truffa, che tuttavia sarebbe prescritto. Gli avvocati difensori sono Ubaldo Lopardi (per Proietti Palombi), Mario Rinaldi (per Andrea Dionisi) e Alessia Giovannelli (per Sergio Dionisi), parte civile la Tenso srl (avvocato Paolo Buttari).
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