INCHIESTA SU MEDICI E TRUFFE
Pensioni facili, s’indaga su altri venti casi
Sequestrate nove agende e due ricettari allo psichiatra Gallese. Oggi e domani previsti gli altri interrogatori di garanzia
AVEZZANO. Almeno venti casi di rilascio di pensioni di invalidità sono al vaglio della Guardia di finanza. Casi dubbi che a detta degli inquirenti potrebbero nascondere altre condotte fraudolente. L’inchiesta che giovedì ha portato all’emissione di dieci ordinanze di custodia cautelare da parte del gip del tribunale di Avezzano potrebbe ampliarsi con il coinvolgimento di altre persone. Al vaglio degli investigatori, infatti, il materiale sequestrato nelle case o negli uffici di alcuni indagati.
A cominciare dalla documentazione in possesso dello psichiatra Angelo Gallese, responsabile del Centro di salute mentale della Asl. Nello studio del medico, infatti, sono state rinvenute otto agende (dagli anni 2006 al 2012 e dell’anno 2015) e due ricettari. Oltre a note che fanno riferimento ai nomi di altri cinque pazienti e di un medico. E un’altra agenda dell’anno 2017 è stata trovata nella borsa da lavoro.
Sia Gallese che l’altro indagato, Arnaldo Aratari, titolare di una struttura sanitaria nella Marsica, hanno contestato ogni addebito.
Altri interrogatori di garanzia sono previsti tra oggi e domani. Gallese e Aratari si trovano in carcere, insieme al rom avezzanese Orlando Morelli. Altre sei persone sono ai domiciliari: Tiziana Mascitelli, moglie di Aratari, Gino Arioli, medico di pronto soccorso, Luigi Maiello, agente di polizia penitenziaria, Carmine Macerola, carabiniere in congedo, Maria Palma Di Biase e l’ex esponente politico Mario Panunzi. È latitante l’altro carabiniere in congedo, Giuseppe Agostinacchio, attualmente in Galles.
L’accusa evidenzia un giro di falsi certificati medici per domande risarcitorie dopo incidenti stradali, istanze di congedo per malattia al proprio datore di lavoro, domande di invalidità o di esonero dal presenziare ai processi. I reati ipotizzati, a vario titolo, vanno dalla corruzione alla frode processuale, dalla falsità materiale e ideologica commessa da pubblici ufficiali in atto pubblico alla frode assicurativa, fino alla truffa ai danni dello Stato e al favoreggiamento. Accuse suffragate da video registrati da una telecamera nascosta nello studio di Gallese e da intercettazioni telefoniche.
Intanto, gli avvocati Antonio Milo, Franco Colucci e Stefano Guanciale, che assistono gli indagati Arioli, Panunzi e Di Biase, hanno chiesto «la nullità del provvedimento cautelare nei confronti dei loro assistiti con un ricorso al Tribunale del riesame».
Il collegio difensivo è composto anche dagli avvocati Mario Del Pretaro, Cesidio Di Salvatore, Antonio Valentini e Dario Visconti.
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