L'AQUILA
Perdonanza, il Giubileo aquilano termina con la chiusura della Porta Santa / VIDEO
Al termine della Messa Stazionale, l'ultimo atto dell’indulgenza plenaria voluta dal Papa Santo Celestino V con la Bolla del 29 settembre 1294
L'AQUILA. Alle 19.30 l’arcivescovo dell’Aquila, cardinale Giuseppe Petrocchi, e il sindaco Pierluigi Biondi hanno chiuso la Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio, ultimo atto dell’indulgenza plenaria voluta dal Papa Santo Celestino V con la Bolla del 29 settembre 1294, con la quale istituì il primo Giubileo della storia. La chiusura è avvenuta al termine della Messa Stazionale celebrata dallo stesso Arcivescovo Petrocchi. “Ringrazio cordialmente l’amministrazione comunale per la collaborazione offerta nella organizzazione di questo evento e per la disponibilità dimostrata nel garantire i servizi necessari alla buona riuscita della celebrazione liturgica”, ha detto il cardinale Petrocchi nel corso dell’omelia.
"La 727^ Perdonanza celestiniana sta per concludersi lasciandoci, ancora una volta, il cuore colmo di gratitudine e di speranza", le parole del sindaco Biondi. "È stato un onore per l’attuale amministrazione impegnarsi per contribuire a rendere il giubileo celestiniano ancora più popolare nel suo significato spirituale, affiancando la curia, più stimolante nelle proposte artistiche, dando la massima fiducia al direttore artistico, più attrattivo grazie al riconoscimento a patrimonio immateriale culturale dell’umanità Unesco: un obiettivo cui in tanti, in silenzio e con deferente spirito di servizio per questa terra, hanno contribuito. Nel ringraziare l’indimenticata Giovanna Di Matteo estendo a ognuno di loro sentimenti di profonda e sincera gratitudine. Il mio personale ringraziamento va, poi, al Comitato Perdonanza, alla struttura comunale e alle cittadine e ai cittadini dell’Aquila e dei Comuni del territorio, che saluto con l’affetto e il rispetto che si deve ad un popolo coraggioso e mai vinto dalle avversità".
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La Porta Santa di Collemaggio era stata aperta ieri sera dal Cardinale Enrico Feroci. Successivamente, il sindaco Biondi è salito sulla torre della basilica di Collemaggio per spegnere il braciere della pace, dichiarando conclusa la 721esima Perdonanza Celestiniana. Per ragioni connesse all’emergenza sanitaria da covid-19, anche quest’anno il corteo di rientro della Bolla del Perdono ha subito delle modiche rispetto al passato.
Alle 20 infatti, la Bolla (più esattamente, l’astuccio in cui per secoli è stato custodito il prezioso documento papale) è partita dalla basilica di San Bernardino, accompagnata dal sindaco Biondi, dal presidente del Consiglio comunale, Roberto Tinari, dalla Dama della Bolla, Marianna Capulli, dal Giovin Signore, Federico Santilli, dalla Dama della Croce, Martina Ciccone. Con loro, l’araldo civico con il gonfalone storico dell’Aquila e due carabinieri in alta uniforme di scorta. Il cammino è terminato a palazzo Fibbioni, sede principale del Comune, e ai lati di via San Bernardino sono stati schierati alcuni gruppi storici in costume e gli sbandieratori.
L’originale della Bolla di Papa Celestino V, di proprietà della Municipalità, esposta sotto teca all’interno della basilica di Collemaggio durante le 24 ore del Giubileo aquilano, è stata ricondotta nei forzieri della Banca d’Italia.