Piano Case coi soldi dell’Europa

14 Aprile 2010

Sopralluogo dei commissari: 350 milioni utilizzati per case antisismiche

L’AQUILA. Il progetto Case pagato dall’Europa. Su 493 milioni del fondo di solidarietà, stanziati per l’emergenza dall’Unione europea, 350 sono finiti nelle «case di Berlusconi», 93 per realizzare moduli e scuole provvisori (Map e Musp) e i restanti 50 per la prima emergenza (tendopoli e alberghi). A visionare cos’ha fatto l’Italia dei soldi stanziati dall’Europa per il terremoto dell’Aquila sono arrivati due funzionari della Commissione europea, l’organo esecutivo dell’Unione. Erich Unterwurzacher e Joannes Wachter sono stati accolti da Agostino Miozzo, direttore dell’ufficio relazioni internazionali della Protezione civile che li ha portati a Bazzano, a Cese di Preturo, nei moduli provvisori di Pianola e alle scuole provvisorie di via Ficara. Durante la visita c’è stato anche un confronto con il commissario Gianni Chiodi, il vice Massimo Cialente e il presidente della Provincia Antonio Del Corvo. Per Miozzo «si tratta di un contributo senza precedenti da parte dell’Unione, quasi mezzo miliardo, destinato tutto insieme a un singolo paese, dopo un’intensa attività di documentazione da parte della Protezione civile e del governo».

CHIODI: AVANTI COSÌ. Soddisfatto il commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi. «I funzionari ci hanno riferito di essere rimasti impressionati in positivo per come i fondi sono stati impiegati. D’altra parte, l’Unione non ha risparmiato ai suoi Paesi membri commenti anche piuttosto pesanti, in passato, aprendo procedure di infrazione. Nel nostro caso, di noi si è detto molto bene. Credo che l’immagine dell’azione del governo e delle comunità locali all’estero sia buona, cerchiamo di non farci del male da soli». «Diventa stucchevole», argomenta il presidente della Regione, «lamentarsi per i soldi che non sono stati stanziati per la ricostruzione negli anni a venire, quando non si utilizzano i fondi disponibili ora. C’è un miliardo da spendere subito. La priorità è stata assegnata all’emergenza abitativa. La prima cosa era consentire agli aquilani di rientrare in abitazioni, ma ora bisogna andare avanti nella ricostruzione. Ci sono 2 miliardi liquidi della Cassa depositi e prestiti, per cui stiamo spingendo affinché si utilizzino».

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