Picchiato e rapinato per dieci euro

17 Ottobre 2009

Anziano assalito nella sua abitazione, quarto colpo degli incappucciati

AVEZZANO. Legato, picchiato e rapinato. La banda degli incappucciati è tornata a colpire l’altra notte. Vittima un artigiano di 75 anni, Peppino Del Bove, che abita da solo in una casa di via Solferino. I malviventi lo hanno minacciato con una pistola per farsi consegnare il denaro, ma sono riusciti a racimolare appena 10 euro. È il quarto colpo del genere e in città cresce la paura.

L’IRRUZIONE. Hanno sfondato la porta con impeto. Sono entrati così i due malviventi nella vecchia abitazione di via Solferino, nei pressi di piazza San Bartolomeo. Non erano ancora le 21 quando è avvenuta la rapina. I due banditi hanno prima tentato di forzare la serratura ma poi, forse per risparmiare tempo, hanno deciso di passare alle maniere forti. Una volta dentro hanno attraversato la cucina e si sono diretti subito in camera da letto dove c’era l’anziano che stava riposando.

IL RACCONTO. «Quando ho sentito la porta che si spaccava ho pensato subito al terremoto», racconta il fabbro, «invece qualche istante dopo si sono presentati davanti a me due uomini con un cappuccio nero sulla testa e il volto coperto. Ho capito subito che era una rapina e dal loro atteggiamento mi sembravano pronti a fare tutto pur di avere il denaro. Mi hanno puntato una pistola alla testa e mi hanno chiesto di consegnare tutti i soldi che erano in casa. Avevo solo dieci euro in tasca e li ho tirati fuori. A quel punto si sono arrabbiati ancora di più», spiega il pensionato, «e mi hanno minacciato chiedendomi dove nascondevo i miei risparmi».

L’AGGRESSIONE. A quel punto i rapinatori sono passati alle maniere forti. Uno dei due, quello di corporatura più robusta, ha colpito l’anziano alla testa con un pugno, e poi ancora un colpo in faccia, e così fino a stordirlo. «Alla fine hanno deciso di legarmi», spiega l’artigiano, «e dopo aver tirato fuori una fettuccia di plastica me l’hanno arrotolata alle caviglie, poi l’hanno stretta in modo che non potessi più muovermi». E’ iniziata così la ricerca del denaro in ogni angolo della casa. Un armadio è stato completamente messo a soqquadro ma non è saltato fuori neanche un euro. Così i due non hanno potuto fare altro che andare via coi 10 euro. Solo allora l’anziano, trascinandosi sul pavimento per una decina di metri, è riuscito a raggiungere l’esterno e ha chiesto aiuto ai vicini.

L’ANZIANO. Giuseppe Del Bove, che tutti nel quartiere conoscono come Peppino, ha 75 anni ma non ha mai smesso di fare piccoli lavori come fabbro. In molti lo apprezzano per le sue qualità di artigiano ma anche di uomo. «Io mi domando», prosegue l’anziano, «perché queste persone invece di prendere con la violenza i soldi degli altri non vanno a lavorare. Io a 12 anni sono partito per Roma e lì ho cominciato subito a darmi da fare come fabbro. Mi sono spaccato la schiena per tutta la vita, mentre c’è gente che spera nei soldi facili. Servirebbero pene più severe. Comunque sto pensando alla richiesta di un porto d’armi e all’acquisto di una pistola».

LE INDAGINI. I carabinieri della compagnia di Avezzano che sono intervenuti sul posto, guidati dal capitano Michele Borrelli, stanno cercando di mettere insieme tutti gli indizi raccolti negli ultimi casi di rapina e che riguardano l’ormai famigerata banda degli incappucciati. Si tratta di certo di due persone giovani, probabilmente straniere perché in più casi è stato percepito un accento dell’Est Europa. È la quarta rapina con le stesse modalità. E in città cresce la paura soprattutto fra gli anziani che vivono soli.