Porta Napoli riapre a settembre dopo i restauri

15 Agosto 2012

Lavori in ritardo a causa del passaggio di competenze finanziamento della Fondazione Carispaq per 400mila euro

L’AQUILA. Porta Napoli tornerà fruibile il prossimo mese.

Ad assicurarlo sono i progettisti del lavoro di restauro e consolidamento, cominciato a settembre 2011. Le opere, che sarebbero dovute durare pochi mesi, hanno subìto notevoli ritardi a causa di difficoltà incontrate nel corso del restauro. La Fondazione Carispaq, che ha finanziato il lavoro, dopo una prima tranche di 250mila euro, ha dovuto “sborsarne” altri 125.600 per interventi inizialmente non preventivati. In totale il restauro della porta di accesso alla città, una delle più preziose della cinta muraria, costerà 375.600 euro. La porta ha subìto notevoli danni dal terremoto con il crollo di parte dei muraglioni laterali e lesioni sulla struttura dell'arco. Le operazioni di restauro sono cominciate con il vicecommissario per i Beni culturali Luciano Marchetti, che le ha seguite in prima persona e ha sottoscritto la convenzione con la Fondazione Carispaq, e sono state affidate al funzionario della Soprintendenza Marcello Marchetti, che ha la responsabilità del procedimento e si occupa della direzione dei lavori. Con la fine del commissariamento è stato necessario un passaggio completo di competenze alla Soprintendenza. L'intervento prevedeva il consolidamento della struttura e l'installazione di «tirantature» di rinforzo, oltre alla cernita e alla catalogazione delle pietre crollate per effettuare la ricomposizione del partito architettonico della porta in maniera quanto più possibile simile all'originale.

«I puntellamenti dei vigili del fuoco, in un primo momento, hanno impedito una valutazione completa del danno», ha spiegato il responsabile del procedimento. «Solo in corso d’opera ci siamo resi conto delle difficoltà nel consolidamento. Gran parte della porta era crollata, ma siamo riusciti a recuperare quasi tutto il materiale lapideo e a ricostruire le zone mancanti. Per di più abbiamo dovuto interrompere i lavori nel periodo invernale». Attualmente la parte destra, all’interno e all’esterno delle mura, è completa, mentre la parte sinistra è in lavorazione. Resta da intervenire sull’arco, consolidare la volta e il tetto della porta.

«Con il restauro di Porta Napoli si concluderà un ulteriore importante impegno della Fondazione Carispaq per la rinascita del territorio colpito dal sisma», ha detto il presidente Roberto Marotta, «un percorso che deve passare attraverso il recupero del patrimonio culturale, memoria e bene della collettività. Per questo, dopo il restauro del soffitto ligneo della basilica di San Bernardino e la riapertura della chiesa di Madonna Fore, a breve sarà restituita agli aquilani anche Porta Napoli una delle principali storiche vie di accesso alla città che ci consentirà di riconquistare una fetta della nostra identità».

Anche detta Porta San Ferdinando in onore di Ferdinando II delle Due Sicilie, Porta Napoli costituisce l'estremità di viale Crispi, a sua volta prosecuzione naturale del Corso. Venne realizzata nel 1820 con i materiali di risulta della chiesa di San Lorenzo de' Porcinari, demolita nel 1811 e si inserisce nell'ambito di un progetto di ampliamento del nucleo urbano intra moenia verso il cosiddetto Campo di Fossa, proseguito poi durante tutto l'Ottocento con la creazione di giardini, edifici pubblici e ville private. È costituita da un arco a sesto acuto in pietra incanalata tra lesene; ai lati è completata da due muraglioni di fattura tardo barocca.

Michela Corridore

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