Processo Grandi rischi, i testimoni "Tranquillizzati dalle parole della commissione"
Oggi, nel corso del diciassettesimo appuntamento, sono stati ascoltati gli ultimi testimoni di parte civile mentre dal prossimo cominceranno le testimonianze difensive: tra i testi, il padre di Giulia Carnevale
L'AQUILA. "Parlai della riunione della Commissione grandi rischi e presi l'assunto che non c'era da preoccuparsi, perché la commissione diceva ai cittadini di stare tranquilli". Sono le parole di un testimone di parte civile, Rinaldo Aristotile, pronunciate nel corso dell'udienza del processo alla Commissione Grandi Rischi (Cgr), i cui sette componenti riuniti all'Aquila il 31 marzo 2009, pochi giorni prima della tragica scossa del 6 aprile che ha causato la morte di 309 persone, sono accusati per aver compiuto analisi superficiali e aver dato false rassicurazioni agli aquilani. E' stata rinviata al prossimo 28 marzo l'udienza del processo alla commissione Grandi rischi, l'organo consultivo della presidenza del Consiglio accusato di omicidio colposo e disastro colposo dalla procura della Repubblica del capoluogo.
Aristotile nei crolli in via Campo di Fossa ha perso entrambi i suoceri, i coniugi Giallonardo. Le accuse alla commissione sono per il momento ricorrenti in tutte le testimonianze di parte civile con testimonianze anche caratterizzate da toni drammatici nel ripercorrere quei tragici momenti. "Aurelio Giallonardo", ha continuato il teste, "era tranquillo sia perché aveva una casa in cemento armato sia perché aveva appreso gli esiti della riunione della Cgr. Aurelio aveva appreso la notizia dai giornali e dalle tv locali. La notte tra il 5 e il 6 aprile sono stato l'ultimo a sentire e a parlare con lui: alla scossa delle 23 lo chiamai, voleva che andassimo da loro perchŠ la casa era in cemento armato, chiesi a mia moglie se volevamo andare ma i bambini dormivano e siamo rimasti a casa".
Altro teste di parte civile Armenuhi Passayan, che conosceva i coniugi Giallonardo. "Abitavamo in via Campo di Fossa", ha spiegato, "eravamo tutti allarmati e a ogni scossa che sentivamo uscivamo e ci riunivamo in piazzale Paoli, che si trova di fronte il palazzo. Ricordo bene la madre di Franca che era impaurita da tutte queste scosse".
Dopo la riunione del 31 marzo per il teste le cose sono cambiate, "la moglie di Aurelio si sentiva tranquillizzata e come lei tutti noi. Mi disse", ha concluso, "che era stata tranquillizzata dal marito che aveva appreso dell'esito della Cgr, che diceva di stare tranquilli". Una versione ribadita anche da Ennio Ciambrone, il quale ha premesso che "Aurelio Giallonardo e la moglie erano gli unici amici che avevo perché ero stato fuori città per molti anni, a Milano". "Eravamo tutti preoccupati", ha detto il teste, "pensavamo se uscire o rimanere a casa, io cercavo di rassicurarli. Con le scosse del 30 marzo uscimmo fuori e anche Aurelio mi riferì di essere uscito in piazzale Paoli. Sapevamo tramite il giornale e appresi da lì che si era riunita la Grandi rischi e che dissero di stare tranquilli, e noi ci fidammo vista la loro posizione di scienziati. Ci tranquillizzammo".
Oggi, nel corso del diciassettesimo appuntamento, sono stati ascoltati gli ultimi testimoni di parte civile mentre dal prossimo cominceranno le testimonianze difensive. Tra i racconti più emotivamente toccanti di oggi quello di Giulio Carnevale, imprenditore che ha perso la figlia Giulia, sepolta dalle macerie nella notte del 6 aprile 2009, ma che ha raccontato un'altra dolorosa vicenda, quella dell'avvocato Maurizio Cora, che ha perso la moglie Patrizia e le figlie Antonella e Alessandra.
Aristotile nei crolli in via Campo di Fossa ha perso entrambi i suoceri, i coniugi Giallonardo. Le accuse alla commissione sono per il momento ricorrenti in tutte le testimonianze di parte civile con testimonianze anche caratterizzate da toni drammatici nel ripercorrere quei tragici momenti. "Aurelio Giallonardo", ha continuato il teste, "era tranquillo sia perché aveva una casa in cemento armato sia perché aveva appreso gli esiti della riunione della Cgr. Aurelio aveva appreso la notizia dai giornali e dalle tv locali. La notte tra il 5 e il 6 aprile sono stato l'ultimo a sentire e a parlare con lui: alla scossa delle 23 lo chiamai, voleva che andassimo da loro perchŠ la casa era in cemento armato, chiesi a mia moglie se volevamo andare ma i bambini dormivano e siamo rimasti a casa".
Altro teste di parte civile Armenuhi Passayan, che conosceva i coniugi Giallonardo. "Abitavamo in via Campo di Fossa", ha spiegato, "eravamo tutti allarmati e a ogni scossa che sentivamo uscivamo e ci riunivamo in piazzale Paoli, che si trova di fronte il palazzo. Ricordo bene la madre di Franca che era impaurita da tutte queste scosse".
Dopo la riunione del 31 marzo per il teste le cose sono cambiate, "la moglie di Aurelio si sentiva tranquillizzata e come lei tutti noi. Mi disse", ha concluso, "che era stata tranquillizzata dal marito che aveva appreso dell'esito della Cgr, che diceva di stare tranquilli". Una versione ribadita anche da Ennio Ciambrone, il quale ha premesso che "Aurelio Giallonardo e la moglie erano gli unici amici che avevo perché ero stato fuori città per molti anni, a Milano". "Eravamo tutti preoccupati", ha detto il teste, "pensavamo se uscire o rimanere a casa, io cercavo di rassicurarli. Con le scosse del 30 marzo uscimmo fuori e anche Aurelio mi riferì di essere uscito in piazzale Paoli. Sapevamo tramite il giornale e appresi da lì che si era riunita la Grandi rischi e che dissero di stare tranquilli, e noi ci fidammo vista la loro posizione di scienziati. Ci tranquillizzammo".
Oggi, nel corso del diciassettesimo appuntamento, sono stati ascoltati gli ultimi testimoni di parte civile mentre dal prossimo cominceranno le testimonianze difensive. Tra i racconti più emotivamente toccanti di oggi quello di Giulio Carnevale, imprenditore che ha perso la figlia Giulia, sepolta dalle macerie nella notte del 6 aprile 2009, ma che ha raccontato un'altra dolorosa vicenda, quella dell'avvocato Maurizio Cora, che ha perso la moglie Patrizia e le figlie Antonella e Alessandra.