«Radicali necessari in Europa»

Marco Pannella all’Aquila «Non ci faranno tacere»

L’AQUILA. «L’Europa? E’ un disastro. Stanno tornando in auge le alleanze che c’erano prima della Seconda guerra mondiale: la Germania con la Russia, la Francia con l’Inghilterra... E’ l’Europa dei vecchi Stati che ha fatto saltare l’accordo dell’abruzzese Marchionne per la Fiat-Opel: i tedeschi alla fine hanno preferito Putin e il gas russo. Noi radicali invece lottiamo contro l’Europa delle patrie, perchè vogliamo un’unica Patria europea». Marco Pannella è per la prima volta all’Aquila da quando il terremoto ha devastato il capoluogo abruzzese.

Nonostante lo sciopero della fame avviato il 25 aprile contro «l’oscuramento» mediatico della campagna elettorale dei Radicali (al quale ha aggiunto lo sciopero della sete dal 15 al 21 maggio), la «bestia abruzzese» - così si definisce Marco Pannella - non si arrende. E ieri, invitato da architetti e urbanisti, ha partecipato a un convegno sulla ricostruzione dell’Aquila insieme ad Aldo Loris Rossi, capolista dei Radicali nella circoscrizione Sud.

La campagna elettorale dei Radicali all’Aquila inizia oggi, a otto giorni dalle elezioni europee. Perchè?
 «Perchè venire subito dopo il terremoto avrebbe dato l’impressione che volevo approfittare della passerella mediatica come hanno fatto, in maniera anche logica e comprensibile, tutti gli altri», spiega Pannella. «Non faccio il moralista, ma a differenza degli altri io dall’Aquila non ho ricevuto neanche una telefonata. Capisco che noi Radicali qui non abbiamo neanche un consigliere di circoscrizione, ma i parlamentari mi conoscono bene, e anche il presidente della Regione Chiodi mi conosce bene. Oggi sono qui all’Aquila soltanto perchè sono stato invitato».

Eppure sia il suo digiuno che le passate campagne elettorali evidenziano una spiccata sensibilità della lista Bonino/Pannella alla rappresentanza nel Parlamento europeo.
 
«E’ vero, sono tanti anni che siamo a Bruxelles e da quando esiste il Parlamento europeo noi Radicali ci battiamo per gli Stati Uniti d’Europa, per i diritti umani e per la democrazia. In Europa abbiamo ottenuto risultati importanti, come la moratoria sulla pena di morte o il Tribunale penale internazionale. L’importanza della nostra presenza oramai viene riconosciuta anche dai nostri avversari. Qui in Italia invece non c’è informazione, e quindi non c’è consapevolezza. Il primo in assoluto sarà quindi Berlusconi, ma a che serve Berlusconi in Europa? Continueranno a trionfare la partitocrazia e gli interessi dei vecchi Stati, che non vogliono un’Europa liberale e federalista, laica e non violenta».

Quindi rappresentate voi il «voto utile» per l’Europa?
 
«Disperdere il voto vuole dire darlo ai grandi partiti che fingono di litigare solo per spartirsi il potere, oppure affidarlo alle aggregazioni di liste che, come obiettivo, hanno quello di raggiungere il 4 per cento. Dare il voto alla lista Bonino/Pannella vuol dire dare valore al proprio voto, e non sprecarlo».

Contate di riuscire a raggiungere il quorum del 4 per cento?
 «Gli italiani devono impedire che dopo 30 anni la voce dei Radicali venga messa a tacere. Questo è il nostro obiettivo, non il quorum».