Restituzione Irpef, proroga di un anno
Lo ha dichiarato la vice portavoce del Pdl alla trasmissione di Mirabella.
L’AQUILA. «Il governo sta studiando la formula migliore per congelare anche per il prossimo anno la restituzione di Irpef, contributi e anche mutui alla popolazione aquilana. Un provvedimento che verrà inserito nel prossimo Dpef e sul quale c’è l’impegno forte del presidente Berlusconi e del ministro Tremonti». Sono parole rassicuranti quelle pronunciate ieri su Raitre dall’onorevole Anna Maria Bernini, vice portavoce del Pdl, nel corso di «Cominciamo bene estate», il programma di Cetta Meddi condotto in studio da Michele Mirabella e dalla pescarese Arianna Ciampoli Davanti al direttore del Centro Luigi Vicinanza - che proprio sull’argomento fisco aveva sollecitato la portavoce del Partito della libertà -, al giornalista ed europarlamentare del Partito democratico David Sassoli e alla presidente della Provincia dell’Aquila Stefania Pezzopane in collegamento da Paganica, l’onorevole Bernini ha fornito ufficialmente una notizia importante per quanti otterranno benefici fiscali fino a novembre.
Il governo, ha detto in soldoni la Bernini, intende percorrere per l’Abruzzo la stessa strada percorsa in passato per le popolazioni terremotate di Marche e l’Umbria. Finora infatti si è sempre detto che la restituzione dell’Irpef sarebbe iniziata dal 1º gennaio 2010. Ora il governo fa retromarcia e si comincia a parlare di una proroga di un anno. Non solo: anche per il prossimo anno potrebbe essere sospeso il pagamento dei mutui per le case acquistate e distrutte. Non sono poche infatti le famiglie aquilane che saranno costrette a pagare soldi alle banche per un bene immobile che non esiste più.
IL BRACCIO DI FERRO. Quella della revoca dei benefici fiscali era l’anello debole del governo Berlusconi: se non fosse stato per il ricorso al Consiglio di Stato vinto dall’associazione dei dottori commercialisti del Centro Abruzzo di Sulmona (che a luglio avevano perso il ricorso al Tar), probabilmente il governo non avrebbe concesso tanto facilmente la sospensione dei versamenti Irpef da parte di lavoratori e aziende dei Comuni della provincia aquilana. La soluzione più adeguata alle esigenze delle popolazioni colpite dal sisma e facilmente percorribile appare dunque quella dello slittamento della restituzione dei benefici fiscali non da gennaio 2010, bensì da gennaio 2011. Il provvedimento è ancora all’esame del ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
FAMIGLIE NUMEROSE. Nel corso della trasmissione è venuto fuori anche il caso di una famiglia aquilana con sei figli (di cui uno portatore di handicap) che, pur essendo in testa alla graduatoria del Progetto Case per l’assegnazione degli alloggi, non potrà usufruire delle abitazioni antisismiche costruite dal governo. Il motivo? Le nuove case sono state realizzate per ospitare nuclei familiari di massimo sei componenti. Otto persone non ci entrano. A raccontare la storia è stata Patrizia Righi, la madre dei sei bambini che ha anche specificato che le famiglie numerose che sono nelle sue stesse condizioni sono 38. Attualmente la famiglia vive in due roulotte, e sembra che la Protezione civile si stia attivando per realizzare appartamenti più grandi con l’ampliamento del Progetto Case, quando con il prossimo bando verranno realizzati 700 nuovi alloggi per gli sfollati.
Il governo, ha detto in soldoni la Bernini, intende percorrere per l’Abruzzo la stessa strada percorsa in passato per le popolazioni terremotate di Marche e l’Umbria. Finora infatti si è sempre detto che la restituzione dell’Irpef sarebbe iniziata dal 1º gennaio 2010. Ora il governo fa retromarcia e si comincia a parlare di una proroga di un anno. Non solo: anche per il prossimo anno potrebbe essere sospeso il pagamento dei mutui per le case acquistate e distrutte. Non sono poche infatti le famiglie aquilane che saranno costrette a pagare soldi alle banche per un bene immobile che non esiste più.
IL BRACCIO DI FERRO. Quella della revoca dei benefici fiscali era l’anello debole del governo Berlusconi: se non fosse stato per il ricorso al Consiglio di Stato vinto dall’associazione dei dottori commercialisti del Centro Abruzzo di Sulmona (che a luglio avevano perso il ricorso al Tar), probabilmente il governo non avrebbe concesso tanto facilmente la sospensione dei versamenti Irpef da parte di lavoratori e aziende dei Comuni della provincia aquilana. La soluzione più adeguata alle esigenze delle popolazioni colpite dal sisma e facilmente percorribile appare dunque quella dello slittamento della restituzione dei benefici fiscali non da gennaio 2010, bensì da gennaio 2011. Il provvedimento è ancora all’esame del ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
FAMIGLIE NUMEROSE. Nel corso della trasmissione è venuto fuori anche il caso di una famiglia aquilana con sei figli (di cui uno portatore di handicap) che, pur essendo in testa alla graduatoria del Progetto Case per l’assegnazione degli alloggi, non potrà usufruire delle abitazioni antisismiche costruite dal governo. Il motivo? Le nuove case sono state realizzate per ospitare nuclei familiari di massimo sei componenti. Otto persone non ci entrano. A raccontare la storia è stata Patrizia Righi, la madre dei sei bambini che ha anche specificato che le famiglie numerose che sono nelle sue stesse condizioni sono 38. Attualmente la famiglia vive in due roulotte, e sembra che la Protezione civile si stia attivando per realizzare appartamenti più grandi con l’ampliamento del Progetto Case, quando con il prossimo bando verranno realizzati 700 nuovi alloggi per gli sfollati.