Rivisondoli, presepe al freddo e al gelo
Temperatura polare, termometro a -16 In 10mila per la rappresentazione vivente.
RIVISONDOLI. La notte del presepe regala brividi. Con temperature polari - il termometro è precipitato a -16 - e 50 minuti di emozioni in un susseguirsi di luci soffuse, musiche e racconti. Il mistero della Natività va in scena per il 58esimo anno nella piana di Piè Lucente, sotto il cielo stellato e un paesaggio innevato degno di una fiaba da raccontare ai bambini. Diecimila spettatori, secondo le stime degli organizzatori, decisamente meno rispetto al recente passato, sfidano il freddo che neanche i più anziani ricordano.
La sacra rappresentazione inizia alle 18,11. Un po’ di ritardo sulla tabella di marcia. Sempre per colpa del gelo che investe la vallata. La legna nel fuoco dei pastori non si accende. Passano i minuti, gli organizzatori si affannano, qualche spettatore mugugna.
Poi, quasi contemporaneamente e come per magìa, i falò illuminano la notte.
Le case di Rivisondoli fanno da cornice al presepe, i 350 figuranti proiettano gli spettatori indietro di duemila anni.
Tra le comparse anche Luca Ricciuti, neo consigliere regionale, invitato speciale dell’edizione 2009. La rappresentazione si apre con la rievocazione del primo presepe allestito a Greggio da San Francesco d’Assisi, poi è la volta della scena dell’Annunciazione.
Inizia il viaggio di Maria verso la casa di Elisabetta.
Per la prima volta in 58 anni di storia entrano in campo due scene, quella dell’annuncio ai pastori e quella dell’incontro dei Magi con Erode e i sacerdoti del tempio. Miriam Cone veste i panni della Madonnina.
Vince la paura di salire in groppa all’asino (“l’altra notte non ci ho dormito”, confessa poco prima della rappresentazione) e affianca Giuseppe interpretato da Valerio Buccicone.
Nella capanna c’è Luigi Como, 5 mesi, ultimo nato in paese, chiamato a impersonare il ruolo di Gesù bambino.
Guance rosse, occhi celesti, un pianto quasi ininterrotto.
Il piccolo viene tenuto al caldo, avvolto in una tuta da sci e in una coperta di pile, e con il ciuccio si fa il possibile per tenerlo buono.
Sono gli strappi alla regola in un copione che vuole rispecchiare fedelmente la nascita del Salvatore.
Simona, la mamma di Luigi, da dietro la capanna, segue con un pizzico di apprensione ed emozione. La stessa emozione che è sul volto di Cristina Leonarduzzi di Sulmona e Giulia Martini di Rivisondoli, nei panni della Madonna dell’Annunciazione e dell’Arcangelo Gabriele.
«Malgrado il freddo, la manifestazione ha riscosso un grande successo» commenta Giuseppe Lepore, della Geppy produzione spettacoli.
Contento anche il sindaco Roberto Ciampaglia.
«Sono soddisfatto del lavoro e delle novità apportate dalla direzione artistica in questa edizione» afferma il primo cittadino di Rivisondoli.
«Introduciamo dei cambiamenti ma sempre nel rispetto della tradizione» precisa Paolo Fontana, regista della rappresentazione a Piè Lucente.
Tra le novità 2009 anche l’alternanza tra parti dialogate e parti narranti, con diverse voci fuoricampo, fra le quali quella di Gioia Spaziani, protagonista della fiction televisiva “Il capo dei capi” sulla storia criminale di Totò Riina. La temperatura continua a scendere, va a ruba il vin brulè in un vicino stand. Poco dopo le 19 i fuochi d’artificio brillano nel cielo di Rivisondoli, come mille stelle cadenti. I figuranti si avvicinano alla capanna della Natività. Portano torce e simboli di pace.
E quando viene letto il messaggio di speranza lasciato da Giovanni Paolo II arriva l’applauso finale e sembra un po’ meno freddo.
La sacra rappresentazione inizia alle 18,11. Un po’ di ritardo sulla tabella di marcia. Sempre per colpa del gelo che investe la vallata. La legna nel fuoco dei pastori non si accende. Passano i minuti, gli organizzatori si affannano, qualche spettatore mugugna.
Poi, quasi contemporaneamente e come per magìa, i falò illuminano la notte.
Le case di Rivisondoli fanno da cornice al presepe, i 350 figuranti proiettano gli spettatori indietro di duemila anni.
Tra le comparse anche Luca Ricciuti, neo consigliere regionale, invitato speciale dell’edizione 2009. La rappresentazione si apre con la rievocazione del primo presepe allestito a Greggio da San Francesco d’Assisi, poi è la volta della scena dell’Annunciazione.
Inizia il viaggio di Maria verso la casa di Elisabetta.
Per la prima volta in 58 anni di storia entrano in campo due scene, quella dell’annuncio ai pastori e quella dell’incontro dei Magi con Erode e i sacerdoti del tempio. Miriam Cone veste i panni della Madonnina.
Vince la paura di salire in groppa all’asino (“l’altra notte non ci ho dormito”, confessa poco prima della rappresentazione) e affianca Giuseppe interpretato da Valerio Buccicone.
Nella capanna c’è Luigi Como, 5 mesi, ultimo nato in paese, chiamato a impersonare il ruolo di Gesù bambino.
Guance rosse, occhi celesti, un pianto quasi ininterrotto.
Il piccolo viene tenuto al caldo, avvolto in una tuta da sci e in una coperta di pile, e con il ciuccio si fa il possibile per tenerlo buono.
Sono gli strappi alla regola in un copione che vuole rispecchiare fedelmente la nascita del Salvatore.
Simona, la mamma di Luigi, da dietro la capanna, segue con un pizzico di apprensione ed emozione. La stessa emozione che è sul volto di Cristina Leonarduzzi di Sulmona e Giulia Martini di Rivisondoli, nei panni della Madonna dell’Annunciazione e dell’Arcangelo Gabriele.
«Malgrado il freddo, la manifestazione ha riscosso un grande successo» commenta Giuseppe Lepore, della Geppy produzione spettacoli.
Contento anche il sindaco Roberto Ciampaglia.
«Sono soddisfatto del lavoro e delle novità apportate dalla direzione artistica in questa edizione» afferma il primo cittadino di Rivisondoli.
«Introduciamo dei cambiamenti ma sempre nel rispetto della tradizione» precisa Paolo Fontana, regista della rappresentazione a Piè Lucente.
Tra le novità 2009 anche l’alternanza tra parti dialogate e parti narranti, con diverse voci fuoricampo, fra le quali quella di Gioia Spaziani, protagonista della fiction televisiva “Il capo dei capi” sulla storia criminale di Totò Riina. La temperatura continua a scendere, va a ruba il vin brulè in un vicino stand. Poco dopo le 19 i fuochi d’artificio brillano nel cielo di Rivisondoli, come mille stelle cadenti. I figuranti si avvicinano alla capanna della Natività. Portano torce e simboli di pace.
E quando viene letto il messaggio di speranza lasciato da Giovanni Paolo II arriva l’applauso finale e sembra un po’ meno freddo.