Ronde, il «no» del sindaco
Floris: i controlli notturni spettano alle forze di polizia.
AVEZZANO. E’ bufera sull’ipotesi di ronde notturne in città avanzata dal Pdl. Sulla questione c’è la posizione di Udc e Pd, che chiedono maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine perché «le ronde sono un atto di resa delle istituzioni». Contrario alle ronde anche il sindaco Antonio Floris, che auspica invece la costituzione di associazioni volontarie per curare verde pubblico e monumenti.
La posizione del consigliere del Pdl Alfredo Iacone, che ha chiesto al sindaco la possibilità di attivare le procedure per poter usufruire delle recenti normative emanate dal governo che consentono l’istituzione di gruppi di volontari per effettuare ronde, ha provocato le reazioni del mondo politico e amministrativo. La richiesta è arrivata dopo il grave episodio avvenuto la scorsa settimana, in cui il parroco della cattedrale, don Giovanni Guardiani, è stato aggredito all’interno della sua abitazione da tre banditi incappucciati.
«Vorrei che i cittadini», ha affermato il sindaco Floris «adottassero la loro città costituendo associazioni per salvaguardare il verde pubblico e i monumenti. Ma non vedo di buon occhio le ronde costituite da cittadini che di notte controllano azioni criminali. Tale compito spetta alle forze dell’ordine, per questo abbiamo incrementato le pattuglie di polizia locale in centro». Per Fabio Di Battista, segretario cittadino dell’Udc «la sicurezza deve essere affidata allo Stato, non ai cittadini. Per questo», ha detto «è necessario uno sforzo dell’amministrazione comunale per potenziare la Polizia locale». Secondo Di Battista, occorre un piano che preveda «una più razionale organizzazione dei vari corpi di sicurezza in modo da farli operare in modo coordinato».
Secondo Iacone, Avezzano da tempo non è più un’isola felice ed è necessario oggi ricorrere all’ausilio delle ronde notturne per garantire più sicurezza. «Le ronde», sostiene invece Di Battista, «sono un modo per dire ai cittadini che non riusciamo a difenderli con le armi della legalità. Una tesi pericolosa che potrebbe divenire un modo per sfogare gli istinti razzisti di qualche gruppo politicizzato». La proposta, invece, è quella di «ronde della solidarietà».
Dello stesso avviso anche il capogruppo del Pd Giuseppe Di Pangrazio, secondo il quale l’idea di ronde cittadine «sembra uno spot elettorale. La maggioranza», ha aggiunto «dovrebbe attivarsi per potenziare l’organico delle forze dell’ordine già esistenti, come vigili urbani e polizia provinciale, per fare in modo che possano svolgere un’azione reale di prevenzione». Per Di Pangrazio servono invece volontari «che aiutino le famiglie più deboli a prendersi cura di anziani, disabili e bambini».
La posizione del consigliere del Pdl Alfredo Iacone, che ha chiesto al sindaco la possibilità di attivare le procedure per poter usufruire delle recenti normative emanate dal governo che consentono l’istituzione di gruppi di volontari per effettuare ronde, ha provocato le reazioni del mondo politico e amministrativo. La richiesta è arrivata dopo il grave episodio avvenuto la scorsa settimana, in cui il parroco della cattedrale, don Giovanni Guardiani, è stato aggredito all’interno della sua abitazione da tre banditi incappucciati.
«Vorrei che i cittadini», ha affermato il sindaco Floris «adottassero la loro città costituendo associazioni per salvaguardare il verde pubblico e i monumenti. Ma non vedo di buon occhio le ronde costituite da cittadini che di notte controllano azioni criminali. Tale compito spetta alle forze dell’ordine, per questo abbiamo incrementato le pattuglie di polizia locale in centro». Per Fabio Di Battista, segretario cittadino dell’Udc «la sicurezza deve essere affidata allo Stato, non ai cittadini. Per questo», ha detto «è necessario uno sforzo dell’amministrazione comunale per potenziare la Polizia locale». Secondo Di Battista, occorre un piano che preveda «una più razionale organizzazione dei vari corpi di sicurezza in modo da farli operare in modo coordinato».
Secondo Iacone, Avezzano da tempo non è più un’isola felice ed è necessario oggi ricorrere all’ausilio delle ronde notturne per garantire più sicurezza. «Le ronde», sostiene invece Di Battista, «sono un modo per dire ai cittadini che non riusciamo a difenderli con le armi della legalità. Una tesi pericolosa che potrebbe divenire un modo per sfogare gli istinti razzisti di qualche gruppo politicizzato». La proposta, invece, è quella di «ronde della solidarietà».
Dello stesso avviso anche il capogruppo del Pd Giuseppe Di Pangrazio, secondo il quale l’idea di ronde cittadine «sembra uno spot elettorale. La maggioranza», ha aggiunto «dovrebbe attivarsi per potenziare l’organico delle forze dell’ordine già esistenti, come vigili urbani e polizia provinciale, per fare in modo che possano svolgere un’azione reale di prevenzione». Per Di Pangrazio servono invece volontari «che aiutino le famiglie più deboli a prendersi cura di anziani, disabili e bambini».