ABRUZZO
Sì al metanodotto a Sulmona, bocciato il ricorso di Comuni, Regione e ambientalisti
Il Consiglio di Stato spiana la strada all'impianto Snam contestato da enti locali, Wwf e Legambiente: "Non sono state dimostrate le scelte tecniche manifestamente illogiche compiute nel progettare la centrale in questione". Il sindaco: appello alla politica affinché la battaglia continui
SULMONA. Può andare avanti l'iter per la realizzazione della centrale di compressione gas del metanodotto Snam a Sulmona. A spianare la strada all'impianto contestato da enti locali e ambientalisti sono stati i giudici del Consiglio di Stato bocciando il ricorso che il Comune di Sulmona, Regione, Wwf, Legambiente e altri sette Comuni della Valle Peligna (Pratola Peligna, Raiano, Prezza, Anversa degli Abruzzi, Corfinio, Pacentro e Pettorano sul Gizio) aveva presentato in appello contro la sentenza del Tar Roma anch'essa favorevole alla Snam.
Diverse le motivazioni di natura amministrativa addotte dai giudici (fra le quali la procedura di Via) . Inoltre sono stati ritenuti infondati i motivi del ricorso relativi alla presunta inadeguatezza delle soluzioni tecniche seguite per progettare l’opera, che rappresenterebbe comunque un pericolo per l’ambiente. Tuttavia c'è una pagina importante nella sentenza nella quale i giudici scrivono che "le scelte adottate dall’amministrazione nel programmare e progettare opere come quelle per cui è causa sono scelte tecniche espressione di ampia discrezionalità e che come tali non sono sindacabili dal Giudice amministrativo, se non in casi di esito abnorme o manifestamente illogico, esito che secondo logica deve essere dimostrato da chi contesta le scelte stesse. In tali termini, occorre allora osservare che il ricorrente appellante si è limitata ad asserire che l’opera sarebbe inadeguata, in particolare sotto il profilo delle numerose prescrizioni apposte alla VIA e al rischio sismico, ma non ha reso concreta tale affermazione. In altre parole, non ha dato la specifica dimostrazione di quali sarebbero le scelte tecniche manifestamente illogiche compiute nel progettare la centrale in questione".
Il sindaco di Sulmona Annamaria Casini commenta così in una nota: "La sentenza che oggi ha respinto il ricorso in Consiglio di Stato, malgrado l’autorevole difesa delle nostre ragioni da parte dell’avvocato Alfonso Celotto, di fatto lascia aperti i dubbi sulla pericolosità dell’opera su cui il Consiglio di Stato non si esprime per mancanza di sufficienti elementi scientifici, ma proprio per questo non lo esclude. Resta, pertanto, per l’amministrazione la convinzione di un rischio d’impatto ambientale negativo della Centrale di compressione, sulla quale ora chiedo alla politica, a livello regionale ed in particolare al Governo, di proseguire la battaglia anche in considerazione di come le politiche energetiche mondiali siano sempre più rivolte a fonti alternative rendendo ora l’opera sicuramente non strategica come, nei presupposti, quindici anni fa era stata concepita". (a.mo.)
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