Sant’Antonio, vandali e droga 

La newtown più vicina alla città nel degrado. Gualtieri: è il nono Natale da sfollato

L’AQUILA. «Se non facciamo qualcosa, rischiamo tutti di essere parte attiva di un laboratorio di abbrutimento delle persone».
Gli stivali tra le foglie ai bordi della strada, la valigetta di pelle in un braccio e in mano una copia di un quotidiano, Giuseppe Gualtieri ha l'aria di chi potrebbe scrivere un libro su tutto quello che passa sotto e sopra le piastre delle undici palazzine che compongono il Progetto Case di Sant'Antonio, l’unico realizzato in città e per questo sempre molto ambìto.
Giuseppe si prepara a vivere il nono Natale in questa newtown. Il suo è uno dei 260 appartamenti capaci di ospitare, a pieno regime, anche 949 sfollati. Negli anni, il numero si è ridotto e oggi si attesta tra 600 e 700, ma sono pochissimi gli alloggi disponibili, in quanto quest'area, a cavallo tra la periferia Ovest e le vie di collegamento verso il centro storico, è molto richiesta.
Con gli anni è cambiata anche la composizione sociale dell'area, con dei bandi progressivi che hanno riservato ad anziani, disabili e famiglie indigenti diversi alloggi, prima occupati da nuclei familiari trasferiti altrove.
VANDALISMO E FURTI. Sì, ma l'abbrutimento dov’è? Gualtieri inizia a parlare degli episodi di vandalismo e tentati furti, registrati negli ultimi mesi. Alcune auto sono state anche oggetto di vandalismo e un residente si è ritrovato le gomme della macchina tagliate con una lama. L’automobile era parcheggiata come sempre nel posto garage nel piano semi-interrato, dove si trovano gli isolatori sismici.
Non sono mancate, proprio in questi parcheggi coperti, delle segnalazioni in merito ad attività di spaccio di droghe.
«Notiamo degli strani movimenti tra le palazzine», sottolinea, «e più volte abbiamo visto l'intervento delle forze dell'ordine». Alcuni giovani della zona si sono anche resi protagonisti di episodi di bullismo, ai danni di alcuni tra i tanti residenti anziani che popolano il quartiere, non in ultimo per Halloween, quando una signora sull'ottantina è stata interamente ricoperta di farina e d'uovo. Lamentele che riguardano anche la gestione degli animali domestici: «Via Giuseppe Antonio Centi, dove c'è la fermata del bus», spiega, «potremmo ribattezzarla via Vespasiano, perché è diventata itinerario obbligato di tutti quelli che portano a spasso i cani. Ci sono un paio di signore che chiamiamo ormai “Treccani”, per il numero degli animali che portano a passeggio: non meno di tre alla volta. Loro almeno usano sacchetto e paletta, ma sono quasi le uniche».
MANUTENZIONE. Manutenzione e gestione dei rifiuti rappresentano un capitolo a parte. «Ben venga il camper allestito dall’Asm per sensibilizzare la popolazione del quartiere», prosegue Gualtieri, «tuttavia, la gestione della raccolta rifiuti fa i conti sulla competenza di chi deve svuotare i cestini nelle aree verdi ed è un continuo rimpallo tra l'ex municipalizzata e le aziende, come l'Antas, che ha preso l'appalto per la manutenzione ordinaria».
OCCASIONE MANCATA. Gualtieri invita a salire le scale e indica i contatori: «Abbiamo la fortuna di vivere in strutture realizzate secondo i migliori criteri di efficientamento energetico», sottolinea, «con condizioni che difficilmente si troverebbero altrove. Eppure, le difficoltà di gestione in questi anni hanno vanificato questa condizione».
INFILTRAZIONI. Continua a piovere e questo mette in evidenza delle infiltrazioni d'acqua nell'area dei parcheggi- garage, conseguenza chimica del cemento a contatto prolungato con l'acqua. Un fenomeno che si riscontra facilmente in ciascuna delle piastre del complesso». Insomma, una situazione di vivibilità che non rispecchia l’idea di oasi felice con la quale sarebbero nate queste abitazioni antisismiche, patrimonio del Comune, ma anche e soprattutto pozzo senza fondo che assorbe soldi.
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