ricostruzione
Seconde case nasce comitato per chiedere i finanziamenti
L’AQUILA. Il Senato dà il via libera alla legge-Barca sulla ricostruzione ma al centro del dibattito rimane la questione legata al finanziamento delle seconde case. La costituzione di un Comitato che...
L’AQUILA. Il Senato dà il via libera alla legge-Barca sulla ricostruzione ma al centro del dibattito rimane la questione legata al finanziamento delle seconde case.
La costituzione di un Comitato che intraprenda «tutte le azioni di protesta ed eventualmente giudiziarie contro l’assurdità della legge che penalizza i proprietari» è l’iniziativa lanciata dai consiglieri comunali Salvatore Placidi eAdriano Durante del gruppo dei Cattolici democratici. «Il maxi-emendamento», scrivono i consiglieri, «contiene delle discriminazioni che non sono accettabili. La situazione attuale è la seguente. Nel centro storico è previsto il contributo per la ricostruzione delle seconde case sia negli aggregati e sia per gli immobili con un unico proprietario. Nelle frazioni e nei Comuni del cratere è assicurato il contributo solo per le parti strutturali degli aggregati; i proprietari unici di case non in aggregato non beneficiano di alcun sostegno. Cosa accade? Chi ha un immobile che non abbia, a prescindere dal terremoto, i requisiti di abitabilità, ottiene il contributo per le parti strutturali. Chi, invece, ha una seconda casa vera e propria (magari con tanto di contratto di cessione in affitto registrato), non ottiene lo stesso beneficio se l’abitazione non è in aggregato. Per completare la beffa il commissario Chiodi, ormai alla fine del suo mandato, ha dichiarato che l’unica eccezione che potrebbe essere consentita riguarda l’estensione del contributo alle seconde case che hanno un vincolo, ad esempio di carattere monumentale. Una situazione assurda e intollerabile. Vogliamo chiamare a raccolta tutte le “vittime” di questa inconcepibile discriminazione, per formare un comitato che metta in campo tutte le azioni di protesta affinché la politica si decida a offrire ai proprietari unici delle seconde case delle frazioni e dei Comuni del cratere (che spesso non hanno ottenuto nemmeno il contributo per la prima, essendo obbligati a una scelta diventata poi penalizzante) le stesse opportunità degli altri cittadini. Chi è intenzionato ad aderire all’iniziativa dei Cattolici Democratici, può contattare il numero 393-9457496.
©RIPRODUZIONE RISERVATA