il caso

Si fa vivo coi familiari aquilani l'uomo scomparso in Perù

Bellaprima parla al telefono con la sorella, il suo è stato un allontanamento volontario

L’AQUILA. Si è fatto vivo per telefono coi familiari aquilani Nunzio Bellaprima, l'artigiano di 43 anni del quale il padre aveva denunciato la scomparsa con una serie di denunce alla polizia arrivando a ipotizzare anche l'esistenza di un debito di gioco da 100mila dollari. Del caso era stata interessata anche la prefettura. Secondo quanto si è appreso, due giorni fa, sull'onda del clamore suscitato dalle reiterate denunce del genitore, che vive all'Aquila, l'uomo ha parlato al telefono con la sorella affermando che il suo è stato un allontanamento volontario ed escludendo, pertanto, il coinvolgimento di terze persone.

Di lui, come affermato dai parenti aquilani, non si avevano più notizie da circa due mesi, tanto da far ipotizzare un sequestro di persona. Il contatto per parlare con l'uomo è stato trovato attraverso un giornalista peruviano. Il padre ha scritto in un documento presentato alla polizia che la motivazione del suo allontanamento è stata spiegata con aspetti legati al "disbrigo di pratiche burocratiche". I familiari aquilani, sollevati dal fatto di essere riusciti a ricontattare il congiunto dopo così tanto tempo, vorrebbero riabbracciarlo al più presto, ma non è noto al momento se l'uomo sia intenzionato a tornare in Italia. Bellaprima sarebbe dovuto tornare all'Aquila il 10 dicembre ma non è mai salito sull'aereo per motivazioni ancora sconosciute.