Silveri: gli assenteisti Asl rischiano il posto
Indagine sui furbetti al distretto di Pratola, la commissione sanitaria chiede le carte alla Procura
PRATOLA PELIGNA. Rischiano il licenziamento i dipendenti del distretto sanitario di Pratola Peligna accusati di assenteismo.
L’Asl, che dopo il blitz della Guardia di finanza aveva avviato un’indagine interna, ha chiesto gli atti alla Procura di Sulmona. Alla commissione disciplinare dell’azienda sanitaria il compito di adottare eventuali provvedimenti.
L’indagine delle Fiamme gialle, alla fine di settembre, ha portato alla denuncia di tre dipendenti per truffa e falso ideologico. Segnalato all’autorità giudiziaria anche S.L.C., direttore del Distretto sanitario, per l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio e di concorso nel reato di truffa insieme ai propri dipendenti.
Secondo i finanzieri, che hanno compiuto appostamenti e pedinamenti, dopo aver timbrato il cartellino d’entrata, gli impiegati si sono assentati dal proprio ufficio per andare a casa, effettuare servizi di riassetto, sbrigare faccende personali in uffici vari e trascorrere parte del tempo al bar o a fare la spesa. Sempre secondo i finanzieri, per alcuni dipendenti sarebbe stato abituale non presentarsi affatto in ufficio e, successivamente, anche dopo moltissimi giorni, presentare apposita comunicazione sostitutiva, dichiarando di non aver “strisciato” il badge per dimenticanza o smarrimento del cartellino.
«Alla Procura abbiamo richiesto i documenti che non sono soggetti a segreto istruttorio», sottolinea Giancarlo Silveri, manager dell’Asl provinciale, «per permettere alla nostra commissione interna di valutare eventuali responsabilità dei dipendenti coinvolti nella vicenda, in modo da prendere provvedimenti al riguardo». Anche alla luce di quanto evidenziato di recente dal ministro Marianna Madia: «I dipendenti infedeli vanno licenziati». Per Silveri, la commissione dovrà «valutare le singole posizioni e poi decidere. Ma la legge è chiara a tal proposito: in caso di reiterate assenze ingiustificate è previsto il licenziamento».
Al momento i dipendenti coinvolti nella vicenda sono al loro posto.
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