Sport, bloccata ogni attività
Bizzarri (Cus): gli impianti occupati dalle tendopoli
L’AQUILA. Associazioni in crisi, impianti sportivi ancora occupati dalle tendopoli e strutture inagibili, con danni per milioni di euro. Gran parte dell’attività sportiva cittadina è completamente paralizzata dal 6 aprile e la possibilità di praticare qualsiasi disciplina è ancora preclusa a migliaia di persone in città. A lanciare l’allarme è la commissione comunale per il monitoraggio delle strutture. In una conferenza stampa convocata nel complesso di Centi Colella - che ospita la tendopoli della Croce Rossa - il presidente del Cus L’Aquila, Francesco Bizzarri e alcuni membri della commissione, hanno illustrato lo «stato di emergenza» degli impianti sportivi. «Per alcune attività agonistiche gli organi federali hanno garantito una certa continuità» ha detto Bizzarri, «ma nulla si sa per ciò che riguarda lo sport di base che coinvolge tante persone, costrette ora a rinunciare ai loro campi». Molti impianti sono ancora occupati da tendopoli, attualmente in fase di smantellamento, il tutto mentre incalzano le scadenze del calendario federale. «Ci auguriamo», ha aggiunto Bizzarri, «che la Protezione civile mantenga l’impegno di lasciare i campi nelle stesse condizioni in cui li hanno trovati. Siamo stati orgogliosi di mettere a disposizione le nostre strutture alla città, ma adesso chiediamo un sostegno per ripartire anche perché i danni alle strutture sono consistenti». Solo a Centi Colella, secondo le stime del Centro universitario sportivo, sono stati riscontrati danni infrastrutturali superiori a 1 milione di euro. «Confidiamo poi», ha aggiunto Bizzarri, «che ai tanti proclami delle federazioni sportive nazionali seguano azioni concrete, nella speranza che i fondi raccolti possano essere utilizzati per gli impianti e non deviati nel progetto Case». Il riferimento è alle federazioni che hanno promosso raccolte fondi in ambito sportivo. «La Fipav ad esempio», ha detto ancora il presidente del Cus, «porta un banner sul sito ufficiale che pubblicizza una raccolta di sottoscrizioni finalizzate alla realizzazione di una tensostruttura a servizio del volley cittadino. Ma di questa costruzione non si vede neanche l’ombra e il campionato sta per cominciare». Valutazioni analoghe arrivano in merito alle dichiarazioni del presidente del Coni, Gianni Petrucci, «che aveva garantito un adeguato sostegno ai progetti cittadini, salvo poi non considerare le nostre proposte». Un discorso che non risparmia neanche il Credito sportivo. «Servono somme da erogare a fondo perduto», ha commentato Bizzarri, «non prestiti che, anche se a tasso zero, sono difficili da rimborsare in questo momento». Lo stesso presidente dell’istituto di credito, Andrea Cardinaletti - all’Aquila nei giorni scorsi insieme a Roberto Mancini - aveva parlato delle difficoltà di accesso ai finanziamenti per privati e, soprattutto, enti locali. «Abbiamo un plafond di 20 milioni di euro per gli impianti sportivi del cratere», ha spiegato, «ma molti comuni sono bloccati dal patto di stabilità». Da parte della commissione, rappresentata anche da Mauro Zaffiri il timore è che «non si riesca ad intervenire sugli impianti prima dell’inverno. Così, complessi come piazza d’Armi rischiano di morire». Presente anche Renato Scrimaglio del Comitato per lo sport universitario che ha parlato delle difficoltà della facoltà di Scienze motorie a svolgere le sue attività. Buone notizie, intanto, arrivano dal campo Federale dove sono iniziati i lavori, ma resta l’incognita «Fattori». |