Stangata Equitalia, è protesta

Il tributarista: bisogna sapere su quali cartelle c’è l’abbattimento. Cna: colpo mortale alle imprese

L’AQUILA. «I numeri parlano da soli. Quelle 58 mila cartelle esattoriali in arrivo sono probabilmente “figlie” di uno Stato incompetente o in malafede». A parlare, senza ricorrere a mezzi termini, è il tributarista Luigi Fabiani, secondo cui «inspiegabilmente non è dato sapere quali sono le cartelle sulle quali va applicato l’abbattimento al 40% previsto dalla legge 183 del 2011. Cosicché stanno arrivando bollette che risultano “fasulle”. Operazione che sarebbe stato possibile evitare attraverso un controllo preventivo. Un modo di fare che provocherà problemi a non finire ai contribuenti del cratere che continuano a essere vessati dallo stesso Stato che dovrebbe, invece, sostenere questo territorio devastato dal sisma».

Per Fabiani, questa mancanza di chiarezza sta costringendo tanti cittadini a lunghe e complicate peripezie. C’è chi ha ricevuto dall’Inps diverse cartelle di pagamento per somme non dovute. È il caso di un contribuente dell’Aquila che di cartelle ne ha ricevute otto. Dopo un paio di settimane e diversi giri da un ufficio all’altro, è stato accertato che nulla era dovuto. Lo sgravio è stato eseguito ma quel cittadino si è ritrovato comunque a dover pagare oltre 40 euro per le spese di notifica di quelle cartelle. Ciò accade perché non c’è nessuno che controlla, prima dell’iscrizione a ruolo di tasse, imposte e contributi, se tutto è a posto. Nessuno risponde degli errori compiuti e nel caso dell’omesso abbattimento al 40% e dello sgravio di interessi e more, i cittadini sono costretti a presentare ricorso, spendendo ben 500 euro per il solo deposito. «Una cosa davvero pazzesca, una vessazione a carico dei terremotati che non trova giustificazione».

Da qui la provocazione di Fabiani: «Ogni anno questo territorio riversa nelle casse dello Stato circa 1 miliardo e 400 milioni, la stessa cifra (finora negata) di cui abbiamo bisogno per poter ricostruire i nostri centri storici. A questo punto potremmo decidere di non pagare più nulla allo Stato e di versare tutto nelle casse dei Comuni. È una provocazione? Forse, ma al momento non vedo alternative».

Sull’arrivo di migliaia di cartelle annunciato da Equitalia si registra anche una pesante presa di posizione da parte della Cna. «Mentre con la mano sinistra lo Stato nega alle imprese i compensi per lavori già effettuati, con la destra riattiva le procedure di Equitalia per il pagamento dei tributi».

È quanto affermano Italo Lupo e Giorgio Stringini, il primo presidente regionale e l’altro responsabile provinciale della Cna, secondo i quali «la notizia relativa all’emissione di migliaia di cartelle esattoriali e avvisi a carico di cittadini e imprese dei centri del cratere sismico, rappresenta un colpo mortale nei confronti di una realtà dove, a quattro anni dal sisma, la ricostruzione resta ancora sulla carta. Le imprese aquilane, soprattutto nel settore delle costruzioni», proseguono Lupo e Stringini, «vantano milioni di euro di crediti per interventi legati alla ricostruzione, soldi che non hanno mai percepito e sui quali continuano a pagare interessi. Ma questo non impedisce allo Stato di passare all’incasso, chiedendo il pagamento di tributi e tasse. Chiediamo alle istituzioni, ai parlamentari abruzzesi senza distinzione di schieramento, di farsi interpreti del sentimento del mondo delle imprese aquilane, sul cui capo sta per abbattersi una scure dalle conseguenze drammatiche per l’immediato futuro». ©RIPRODUZIONE RISERVATA