AVEZZANO
Studentessa di 16 anni stuprata nel vicolo
La ragazzina racconta l’orrore e le minacce in cambio del silenzio. Indagati due giovani marocchini, un terzo è ricercato
AVEZZANO. Ha solo 16 anni e ha raccontato di essere stata stuprata qualche giorno prima della vigilia di Natale dell’anno scorso da tre giovani, uno dei quali mai identificato. Una storia di squallore e perversione per la quale sono finiti sotto inchiesta due giovani di origine marocchina di 28 e 20 anni, uno dei quali nato e residente ad Avezzano. C.A. e A.M. sono accusati di violenza sessuale e violenza privata.
Secondo l’accusa, hanno costretto la studentessa a seguirli con una scusa in un vicolo buio. Episodio avvenuto in un paese vicino ad Avezzano. Qui, sempre stando al racconto della ragazza, l’hanno spogliata e uno di loro ha compiuto la violenza, mentre gli altri due giovani facevano da palo per evitare di essere scoperti. Sempre stando all’accusa, attraverso ripetute minacce di altre violenze hanno costretto la 16enne a non denunciare l’accaduto. Un silenzio andato avanti per settimane.
Fino a quando, di fronte alle insistenti richieste dei genitori che non riuscivano a dare una spiegazione agli strani atteggiamenti dell’adolescente, la studentessa è crollata e ha raccontato della violenza subita. Da qui la denuncia e le indagini compiute dalla squadra mobile dell’Aquila.
Il pubblico ministero Lara Seccacini, titolare dell’inchiesta, ha presentato un’istanza al giudice per le indagini preliminari per un incidente probatorio. Un procedimento per l’acquisizione di prove. Sarà raccolta la testimonianza della 16enne con l’assistenza, vista la minore età, di uno psicologo o di un’altra persona qualificata a condurre l’esame in relazione agli ipotizzati reati. Un incidente probatorio da fare in tempi rapidi, secondo il pm Seccacini, in quanto il trascorrere del tempo potrebbe pregiudicare irreparabilmente i ricordi della persona chiamata a rendere la propria testimonianza. Inoltre, il pm vuole vagliare anche l’attendibilità e la coerenza delle dichiarazioni che potranno essere rese dalla studentessa. Infine, l’acquisizione di ulteriori prove potrebbe essere decisiva per rintracciare il terzo giovane che avrebbe partecipato allo stupro.
L’indagato 20enne, attraverso il proprio legale, ha negato ogni coinvolgimento nella vicenda. Avrebbe detto di conoscere la ragazzina solamente di vista, avendola notata in ambienti scolastici ad Avezzano, ma di non avere mai commesso violenze di alcun genere. I due giovani indagati sono assistiti dagli avvocati Francesco Olivieri di Roma e da Luca e Pasquale Motta di Avezzano.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Secondo l’accusa, hanno costretto la studentessa a seguirli con una scusa in un vicolo buio. Episodio avvenuto in un paese vicino ad Avezzano. Qui, sempre stando al racconto della ragazza, l’hanno spogliata e uno di loro ha compiuto la violenza, mentre gli altri due giovani facevano da palo per evitare di essere scoperti. Sempre stando all’accusa, attraverso ripetute minacce di altre violenze hanno costretto la 16enne a non denunciare l’accaduto. Un silenzio andato avanti per settimane.
Fino a quando, di fronte alle insistenti richieste dei genitori che non riuscivano a dare una spiegazione agli strani atteggiamenti dell’adolescente, la studentessa è crollata e ha raccontato della violenza subita. Da qui la denuncia e le indagini compiute dalla squadra mobile dell’Aquila.
Il pubblico ministero Lara Seccacini, titolare dell’inchiesta, ha presentato un’istanza al giudice per le indagini preliminari per un incidente probatorio. Un procedimento per l’acquisizione di prove. Sarà raccolta la testimonianza della 16enne con l’assistenza, vista la minore età, di uno psicologo o di un’altra persona qualificata a condurre l’esame in relazione agli ipotizzati reati. Un incidente probatorio da fare in tempi rapidi, secondo il pm Seccacini, in quanto il trascorrere del tempo potrebbe pregiudicare irreparabilmente i ricordi della persona chiamata a rendere la propria testimonianza. Inoltre, il pm vuole vagliare anche l’attendibilità e la coerenza delle dichiarazioni che potranno essere rese dalla studentessa. Infine, l’acquisizione di ulteriori prove potrebbe essere decisiva per rintracciare il terzo giovane che avrebbe partecipato allo stupro.
L’indagato 20enne, attraverso il proprio legale, ha negato ogni coinvolgimento nella vicenda. Avrebbe detto di conoscere la ragazzina solamente di vista, avendola notata in ambienti scolastici ad Avezzano, ma di non avere mai commesso violenze di alcun genere. I due giovani indagati sono assistiti dagli avvocati Francesco Olivieri di Roma e da Luca e Pasquale Motta di Avezzano.
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