Studenti del Fermi diventano custodi al Museo della natura
Accordo tra Polo scientifico e Comunità montana peligna Di Paolo: «Sarà anche spazio di aggregazione dei giovani»
SULMONA. Gli studenti del liceo Scientifico Fermi restituiscono alla città il Museo di storia naturale della Comunità montana peligna. Ieri è stata firmata la convenzione tra l’istituto superiore e la struttura, che sarà tenuta aperta con visite guidate e laboratori didattici dai ragazzi della scuola di viale Togliatti. Il progetto, esperimento unico nel suo genere in zona, mira a rendere fruibile il museo ai cittadini e ai turisti, oltre che a fornire ai ragazzi esperienze concrete di pre-inserimento lavorativo. La struttura, di oltre 450 metri quadri, conta esposizioni importanti e uno spazio convegni con possibilità di proiezioni e diapositive. Il museo, istituito dalla Comunità montana, è costituito da tre sezioni: quella entomologica (dedicata agli insetti), quella dedicata alla montagna e l’ultima ai minerali. La prima espone con i suoi 7mila esemplari la grande varietà della fauna locale, tra cui alcune rarità provenienti dal territorio del massiccio della Majella; la sezione dedicata a “La montagna: la pietra e l’acqua” illustra la storia geologica delle rocce e il ciclo dell’acqua, con particolare attenzione sia alle problematiche di tutela delle risorse territoriali, che all’uso della pietra locale nell’architettura; la sezione mineralogica, costituita da più di mille campioni provenienti da tutto il mondo, raccoglie pezzi di grande valore e interesse scientifico. In tutto, saranno una trentina gli studenti coinvolti nel progetto, divisi fra l’indirizzo turistico e scientifico del liceo Enrico Fermi. I ragazzi dovranno curare anche la promozione all’esterno e la giusta fruizione all’interno con visite guidate e laboratori didattici.
Nell’ambito del progetto sull’alternanza scuola-lavoro, gli studenti svolgeranno questa attività parascolastica nelle ore di lezione, anche perché dal prossimo anno le lezioni di scienze saranno calibrate sugli orari di apertura della struttura (saranno stabiliti nei prossimi giorni). Fino ad adesso, invece, la fruizione del museo è stata affidata – su richiesta – al personale della Comunità montana peligna o a volontari e volenterosi membri di associazioni (come il Sulmonacinema) che lo avevano riaperto nel 2012 e per alcuni periodi dell’anno. La convenzione firmata ieri dal preside del Polo scientifico Massimo Di Paolo e dal commissario della Comunità montana Eustachio Gentile, invece, durerà ben cinque anni, con la promessa di ampliare e migliorare il museo stesso. La scuola, infatti, ha già presentato al ministero dell’Istruzione un progetto da circa 100mila euro per l’ampliamento dello spazio espositivo e per ottenere un numero maggiore di reperti e esemplari da catalogare e mostrare.
«Questa convenzione ha una funzione soprattutto culturale», interviene Di Paolo. «In questa città dove mancano spazi di aggregazione per i giovani, che spesso si abbandonano ad episodi di violenza e degenerazione, questa struttura vuole essere una roccaforte della cultura, della socialità e dei valori della vita. In più, sarà l’occasione per i ragazzi di misurarsi con il mondo esterno alla scuola».
Gli studenti inizieranno già da stamattina, misurandosi con visite guidate agli alunni delle scuole medie dalle 9,30 alle 12,30. Per l’occasione è stata chiesta la chiusura al traffico di via Angeloni.
Federica Pantano
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