Sulmona, assenteisti in Comune da punire: la giunta si chiama fuori

Sui provvedimenti disciplinari deciderà l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, a cui è stato affidato l’incarico di verificare la consistenza e la quantità delle sanzioni

SULMONA. Non saranno né il sindaco né gli uffici competenti del Comune a decidere quali e quanti provvedimenti disciplinari adottare nei confronti dei “furbetti del cartellino” finiti nel mirino della Procura. La conferma arriva dallo stesso primo cittadino che dopo l’accelerata impressa all’inchiesta dagli uffici al terzo piano del tribunale di Sulmona, con l’invio di 24 avvisi di garanzia ad altrettanti dipendenti del Comune, annuncia che presto si procederà anche con i provvedimenti disciplinari nei confronti degli indagati, così come prevede la legge.
«Siamo in attesa che la Procura ci fornisca gli atti dell’inchiesta per poter avviare le contestazioni di nostra competenza. Ma non saremo noi amministratori a farlo ma un soggetto tecnico terzo a cui abbiamo dato già da tempo l’incarico». La decisione, da parte dell’ente, di affidare all’Unione dei Comuni della Bassa Romagna il delicato compito di stabilire la consistenza e la quantità dei provvedimenti disciplinari, sarebbe stata adottata proprio per evitare possibili strumentalizzazioni e polemiche. Insomma, si è voluto scongiurare il rischio di diventare bersaglio di facili critiche nel momento in cui sarà necessario prendere una qualunque decisione in merito al comportamento dei dipendenti finiti sotto inchiesta. Da qui la decisione della maggioranza che governa il Comune di affidarsi a un soggetto terzo.
«Al fine di evitare malintesi e interpretazioni distorte faccio presente che è di competenza di un organo tecnico terzo stabilire i provvedimenti disciplinari nei confronti dei dipendenti comunali oggetto dell’inchiesta», ribadisce l’assessore al personale Cristian La Civita. «Nessun componente dell’amministrazione avrà a che fare su questa vicenda».. E in attesa che l'Unione dei Comuni della Bassa Romagna inizi ad esaminare le carte per poter poi decidere se avviare, o meno, i procedimenti disciplinari che prevedono nei casi più gravi anche il licenziamento, il sostituto procuratore Stefano Iafolla, titolare delle indagini, si appresta già dai prossimi giorni ad ascoltare i 24 indagati accusati, a vario titolo, di falso e truffa.
Dal momento della notifica degli avvisi di garanzia i dipendenti comunali raggiunti dal provvedimento, hanno 20 giorni di tempo per giustificare al magistrato i comportamenti contestati. All’esito dell’esame delle memorie difensive o degli interrogatori il sostituto procuratore Iafolla, deciderà nei confronti di quali dei 24 dipendenti comunali coinvolti chiedere il processo o l’archiviazione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA