Sulmona, corriere a processo per 4 tazzine da tè
L'accusa sosteneva che non le avesse consegnate. Ci sono volute tre udienze per accertare che in realtà le aveva date al consorte della donna che le aveva vinte: è stato prosciolto
SULMONA. E' finito sotto processo per essersi appropriato indebitamente di quattro tazzine da tè che una donna di Roccacasale, un paesino in provincia dell’Aquila, aveva vinto con una raccolta punti da un’azienda di caffè. Protagonista della paradossale vicenda giudiziaria l’autista di un corriere, N.G. di 54 anni che dopo tre udienze dibattimentali, è stato assolto dal giudice perché il fatto non sussiste. Nel corso del processo, infatti, il difensore dell’imputato l’avvocato Serafino Speranza, è riuscito a dimostrare che le tazzine erano state regolarmente consegnate e che a ritirarle era stato il marito della donna, il quale si era dimenticato di avvisare la consorte. “Un processo inutile che poteva essere evitato se fosse stata fatta un’indagine più puntuale”, afferma l’avvocato Speranza, “si sarebbe risparmiato tempo e denaro sia da parte del tribunale che da parte dell’imputato costretto a subire un processo sulla base di accuse per futili fatti che si sono rivelati peraltro infondati”. (c.l.)