Sulmona, il questore blocca la manifestazione no-Snam: "Alberi abusivi" / VIDEO
I comitati per l'ambiente avrebbero dovuto collocare alcune piante nel luogo in cui è prevista la centrale del matanodotto Brindisi-Minerbio, proposta (rifiutata) un'alternativa. Contestato il provvedimento: eccesso di potere e violazione dei principi costituzionali
SULMONA. Il questore blocca la manifestazione dei comitati cittadini per l’ambiente che questa mattina, sabato 14 dicembre, avrebbero voluto piantare alcuni alberi di frutto nel sito dove dovrebbe sorgere la centrale Snam di compressione a servizio del metanodotto Brindisi-Minerbio.
Una trentina di poliziotti sta presidiando il sito per impedire a circa una ventina di manifestanti di accedervi e di procedere alla piantumazione degli alberi. Per il questore, infatti, la manifestazione non può essere svolta perché, “aldìdlà della sua valenza simbolica, ove attuata con le modalità delineate, comporterebbe, di fatto, l’accesso in un’area di proprietà privata senza il dimostrato consenso della Snam, nonché la modifica dello stato dei luoghi in essere, con conseguenti violazioni di legge”.
Dalla questura è quindi arrivato l’ordine che la manifestazione fosse svolta nel piazzale antistante al cimitero di Sulmona e non sul sito Snam. Disposizione che i manifestanti non hanno rispettato radunandosi in un terreno privato messo a disposizione da un cittadino proprio a ridosso del sito dove dovrebbe sorgere la centrale Snam.
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“Oggi avremmo dovuto collocare nel sito Snam alcune piante, ma il questore dell’Aquila ci ha imposto di non farlo”, spiega il portavoce dei comitati No Snam Mario Pizzola, “ci ha espressamente vietato per ordini di sicurezza pubblica di realizzare questa iniziativa. Riteniamo che questo provvedimento del questore sia un eccesso di potere e una violazione dei principi costituzionali del nostro Stato di Diritto. Per eccesso di zelo avevamo segnalato questa iniziativa alla polizia, in realtà non ci competeva perché in base all’art.17 della Costituzione solo le riunioni in luogo pubblico vanno preventivamente segnalate. Questa non era né una riunione né una manifestazione, era semplicemente un’azione simbolica per attestare che questo territorio non è della Snam ma appartiene a tutta la nostra comunità e all’intero pianeta. Tra l’altro anche l’art.633 del codice penale sull’invasione di terreni altrui, stabilisce che si può procedere solo a querela di parte: era la Snam eventualmente, a dover fare una denuncia nei confronti di chi avesse messo queste piante sul loro terreno. Noi - conclude Pizzola - impugneremo il decreto del questore dell’Aquila e porteremo il caso all’attenzione del governo nazionale e del Parlamento. Continueremo questa lotta, non ci arrenderemo e la porteremo avanti fino a quando la Snam non andrà via da qui”.