Sulmona, questore vieta corteo funebre solenne ai rom
Scatta il no, per esigenze di pubblica sicurezza, al rito tradizionale chiesto per le esequie di un commerciante di cavalli del quartiere Cappuccini
SULMONA. Il divieto di corteo funebre in forma solenne è stato fimato dal questore dell’Aquila per le esequie di un anziano della locale comunità rom, deceduto nella giornata di ieri. Questa mattina si sono svolti i funerali, nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Evangelista, cuore del popoloso quartiere dei Cappuccini, a Sulmona (L'Aquila), senza però il tradizionale corteo che ha dovuto seguire un percorso obbligato imposto dal questore.
La prescrizione è apparsa eccessiva rispetto alle esequie del componente di una famiglia pienamente integrata nel tessuto cittadino e per un anziano incensurato conosciuto in città come persona per bene e commerciante di cavalli. “Siamo amareggiati da questo divieto, perché la nostra tradizione nel funerale di un familiare non ha mai costituito alcun pericolo e non sarebbe accaduto nulla di grave” commentano i familiari, poco prima della cerimonia funebre. D’altronde l’integrazione nella comunità sulmonese della comunità rom locale è ormai storica, tanto che uno dei suoi membri oggi è consigliere comunale a palazzo San Francesco.
Secondo le prescrizioni del questore, il corteo solenne, com'è in uso per le famiglie rom, avrebbe potuto "ingenerare nella cittadinanza forme di tensione, preoccupazione e dissenso, con possibile turbative dell’ordine pubblico e della pubblica sicurezza”. Date queste premesse, il questore ha disposto il divieto di trasporto della salma in forma solenne, “con qualsivoglia corteo di persone e di autovetture”.
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