Tagliacozzo, il mistero delle bare ricomparse dopo sette anni
Le spoglie consegnate dal sindaco Giovagnorio: erano sparite dal cimitero durante alcuni lavori, riesumate con procedure poco chiare. I familiari presentano esposti in Procura
TAGLIACOZZO. Tornano misteriosamente alla luce dopo quasi sette anni, così come altrettanto misteriosamente erano scomparsi, i resti di otto defunti che erano seppelliti nel cimitero di Tremonti, frazione di Tagliacozzo. Sono stati riconsegnati alla pace del piccolo cimitero dal sindaco Vincenzo Giovagnorio che ha ascoltato l’appello dei familiari dei defunti, i quali in più occasioni avevano chiesto notizie dei loro cari alle precedenti amministrazioni. I corpi sarebbero stati esumati con una procedura poco chiara in occasione dei lavori di consolidamento del camposanto. Sulla vicenda era stato presentato un esposto alla Procura di Avezzano. Promotore delle iniziative legali e amministrative il cavaliere Eligio D’Andrea che della vicenda aveva investito anche il prefetto e altre autorità.
I fatti risalgono al marzo 2010 quando ci fu una frana che interessò il cimitero del piccolo paese di montagna. L’Ufficio tecnico comunale si attivò appena venuto a conoscenza del problema. I sopralluoghi evidenziarono il crollo del muro di cinta del cimitero con danni a due tombe, tra cui una cappella gentilizia con una lesione sul tetto. In quella occasione, qualche settimana dopo, vennero eseguite delle traslazioni di alcuni resti umani, operazioni su cui restano dubbi e perplessità. Si era ipotizzato che fossero conservate al cimitero di Tagliacozzo, ma nessuno era riuscito a trovarle. Nessuno, secondo D’Andrea e gli altri familiari, avrebbe assistito al trasferimento. Per questo era stato chiesto anche il test del Dna sui resti degli otto corpi. Finalmente i resti umani, conservati in otto cassettine, sono rispuntati. Erano stati depositati in alcuni locali del cimitero. Ed è proprio in questo luogo che l’altro giorno il sindaco, dopo una ricerca, accompagnato dal responsabile dell’ufficio tecnico Roberta Marcelli e dal titolare della ditta che gestisce i cimiteri del territorio comunale Domenico De Luca, li ha ritrovati.
Ieri mattina, in occasione delle feste patronali, le otto cassettine sono state riportate nel piccolo cimitero di Tremonti dove il parroco, don Josè Jimenez ha celebrato la messa. Commozione nelle parole del sindaco e di Eligio D’Andrea che hanno voluto relazionare alla popolazione la vicenda. Commozione anche sui volti dei tanti presenti che sono accorsi dopo la notizia del ritrovamento. Il primo cittadino ha messo a disposizione un loculo comunale per ospitare le ossa e ha annunciato che il Comune è disponibile, previa indicazione degli interessati, a ricollocare i defunti nelle tombe di famiglia.
«Esprimo, a nome della comunità di Tremonti», ha affermato D’Andrea, «grande gratitudine al sindaco, attestandogli affetto per la continua presenza e la disponibilità ad ascoltare le esigenze locali».
Sul caso ora potrebbero anche essere riaperte le indagini al fine di capire che cosa sia avvenuto e come mai per tanti anni i resti umani siano rimasti nascosti in un edificio comunale senza che nessuno ne sapesse nulla.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I fatti risalgono al marzo 2010 quando ci fu una frana che interessò il cimitero del piccolo paese di montagna. L’Ufficio tecnico comunale si attivò appena venuto a conoscenza del problema. I sopralluoghi evidenziarono il crollo del muro di cinta del cimitero con danni a due tombe, tra cui una cappella gentilizia con una lesione sul tetto. In quella occasione, qualche settimana dopo, vennero eseguite delle traslazioni di alcuni resti umani, operazioni su cui restano dubbi e perplessità. Si era ipotizzato che fossero conservate al cimitero di Tagliacozzo, ma nessuno era riuscito a trovarle. Nessuno, secondo D’Andrea e gli altri familiari, avrebbe assistito al trasferimento. Per questo era stato chiesto anche il test del Dna sui resti degli otto corpi. Finalmente i resti umani, conservati in otto cassettine, sono rispuntati. Erano stati depositati in alcuni locali del cimitero. Ed è proprio in questo luogo che l’altro giorno il sindaco, dopo una ricerca, accompagnato dal responsabile dell’ufficio tecnico Roberta Marcelli e dal titolare della ditta che gestisce i cimiteri del territorio comunale Domenico De Luca, li ha ritrovati.
Ieri mattina, in occasione delle feste patronali, le otto cassettine sono state riportate nel piccolo cimitero di Tremonti dove il parroco, don Josè Jimenez ha celebrato la messa. Commozione nelle parole del sindaco e di Eligio D’Andrea che hanno voluto relazionare alla popolazione la vicenda. Commozione anche sui volti dei tanti presenti che sono accorsi dopo la notizia del ritrovamento. Il primo cittadino ha messo a disposizione un loculo comunale per ospitare le ossa e ha annunciato che il Comune è disponibile, previa indicazione degli interessati, a ricollocare i defunti nelle tombe di famiglia.
«Esprimo, a nome della comunità di Tremonti», ha affermato D’Andrea, «grande gratitudine al sindaco, attestandogli affetto per la continua presenza e la disponibilità ad ascoltare le esigenze locali».
Sul caso ora potrebbero anche essere riaperte le indagini al fine di capire che cosa sia avvenuto e come mai per tanti anni i resti umani siano rimasti nascosti in un edificio comunale senza che nessuno ne sapesse nulla.
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