Teatro comunale, ecco come sarà dopo i restauri

Un ingresso con due scalinate e affreschi ottocenteschi riportati alla luce Marchetti (direttore dei lavori): realizzata anche una grande sala sotterranea

L’AQUILA. Un ingresso con due scalinate laterali, al posto dell’unica centrale, gli affreschi ottocenteschi, rimasti per secoli sotto agli intonaci, riportati alla luce e restaurati, una sala ipogea per le prove. Saranno questi gli elementi caratterizzanti del nuovo volto del Teatro comunale, dove vanno avanti senza sosta, dalla fine del 2015, i lavori di restauro e ristrutturazione. È in dirittura d’arrivo, infatti, il primo lotto e sta per cominciare il secondo.

OPERE REALIZZATE. «Le opere sono a buon punto», spiega il direttore dei lavori Marcello Marchetti, del Segretariato regionale Beni culturali. «È stata realizzata una sala ipogea, coperta da un grande solaio su cui verrà costruito il nuovo piano di calpestio in legno. È stato ultimato il sottopalco, con tanto di sottoservizi, sono terminati i consolidamenti all’esterno». Pronta anche l’impalcatura per i lavori di restauro sul soffitto incannucciato oggetto nel 2009 di un crollo e già messo in sicurezza. «Nei prossimi giorni partirà il restauro vero e proprio del soffitto», continua Marchetti. «Si sta procedendo secondo i tempi. A termine di questo lotto di lavori terminerà anche la predisposizione impiantistica. Abbiamo già chiesto un altro finanziamento per concludere tutte le opere e rendere il teatro di nuovo fruibile».

NUOVO VOLTO. Il teatro tornerà com’era, ma migliorato e arricchito. «Durante i lavori sono stati portati alla luce graffiti ottocenteschi e coloriture del 1930, che prima del 2009 erano state coperte del tutto. Sono state smontate le parti in lamiera e in cartapesta che formavano le decorazioni, che saranno poi riposizionate. La facies del nuovo teatro tornerà insomma quella del primo impianto ottocentesco», continua il direttore dei lavori. «Sarà rimosso lo scalone centrale che ingombrava l’ingresso e verranno riproposte le due scale laterali di accesso alla platea, tra le quali ci sarà il corridoio che condurrà nella sala ipogea, voluta dalla nuova progettazione: uno spazio funzionale in più a servizio della struttura». Si sta inoltre valutando la possibilità di un restauro completo dei graffiti ottocenteschi, che avrebbero in ogni caso bisogno di integrazioni. Accanto alla prioritaria esigenza di adeguamento sismico, l’intervento di recupero è nella sostanza un progetto di conservazione dell’architettura, nel rispetto degli elementi caratterizzanti dell’edificio, che risponda anche alle esigenze di adeguamento funzionale richiesto dall’Ente gestore. La previsione di laboratori, sala prove, spazi per tecnici e artisti, depositi per i materiali di scena, nel progetto si mette in relazione con la necessità di un aumento dei posti, di miglior visibilità, con la richiesta di ripristinare l’originaria vocazione lirica della sala, con un accurato perfezionamento anche dell’acustica, con lo studio di un nuovo sistema platea, con la revisione della tecnologia di scena.

I NUMERI. La durata dei lavori è stata stimata inizialmente in 750 giorni con un importo a base d’asta di oltre 7 milioni di euro. «Siamo riusciti durante questo lavoro a realizzare una felice unione tra gli aspetti strutturali e quelli storico-artistici», spiega il segretario regionale ai Beni culturali Stefano Gizzi. «I lavori sono stati l’occasione per una riscoperta di cose poco note alla città, che adesso tutti potranno ammirare».

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