Tecnici, Chiodi mette fretta al governo
Il presidente della Regione vuole insediare subito la struttura di missione.
L’AQUILA. «Ribadisco l’estrema urgenza di costituire la struttura tecnica di missione perché è quello lo strumento che, seguendo le direttive degli enti locali, potrà svolgere il lavoro tecnico per avviare la fase della ricostruzione e rilanciare il territorio e le popolazioni terremotate». Così il presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi, sollecita con un messaggio chiaro e determinato il governo nazionale per chiedere il via libera ufficiale alla struttura di missione. Il presidente Chiodi dal primo gennaio assumerà il ruolo di commissario della ricostruzione.
MANCA L’ORDINANZA. Per guidare la fase successiva all’emergenza gestita dalla Protezione civile l’organismo tecnico dovrà dare concretezza alle indicazioni della politica per la complessa azione di ricostruzione. Il varo può avvenire con un’ordinanza della presidenza del Consiglio o con una legge. «È dal mese di settembre che auspico la formazione ufficiale dell’organismo per cominciare a lavorare al fine di dare all’indirizzo politico le competenze tecniche specifiche che servono al commissario per la ricostruzione», ha spiegato Chiodi. «La filiera viene completata dal Provveditorato alle opere pubbliche per la fase attuativa, che sarà coordinata dall’ingegnere Guglielmi.
Abbiamo lavorato bene, ma avremmo potuto lavorare meglio se avessimo avuto a disposizione competenze tecniche di alto profilo che sono necessarie per tradurre in atti le linee strategiche di carattere politico, sempre d’intesa con gli enti locali». Il presidente ha le idee chiare: la struttura di missione sarà composta da 30 elementi, di cui 15 dalle amministrazioni pubbliche «così razionalizziamo i costi e manteniamo uno stretto rapporto con la macchina burocratica» e 15 individuati con un meccanismo di selezione che dev’essere ancora deciso. «Mi piacerebbe che siano tecnici di alto profilo tra i 25 e i 40 anni per fare una squadra giovane, veloce e snella», spiega Chiodi. «Poi, se avremo bisogno di altre forze, si decideranno consulenze all’uopo».
Il coordinatore della struttura sarà Gaetano Fontana, direttore generale dell’Ance: «Per ora è mio consulente», chiarisce Chiodi Per la sua alta professionalità intendo nominarlo coordinatore della struttura tecnica di missione».
SCUOLE E RITARDI. I ritardi nella realizzazione di strutture provvisorie, denunciati dal capo della Protezione civile Guido Bertolaso, da parte delle imprese che si sono aggiudicate gli appalti, riguardano anche la scuola. Sono quattro i moduli a uso scolastico provvisorio, destinati a 4 scuole del territorio aquilano, che non sono stati consegnati provocando disagi agli alunni costretti a fare lezioni in condizioni di spazio non ottimali. La denuncia arriva dal direttore dell’ufficio scolastico regionale Carlo Petracca, che fa il punto sulla situazione scolastica nell’area del cratere.
Gli istituti in questione sono Ipsiasar, Itas, elementare De Amicis e scuola dell’infanzia a Paganica. «Ci sono stati ritardi da parte delle ditte, come per le case, e Bertolaso ha denunciato il caso. Bisogna dire», spiega Petracca «che tutti questi alunni svolgono lezioni in altre strutture». Il dirigente scolastico annuncia «che prima di Natale o, al massimo, subito dopo le vacanze, tutti i Comuni del cratere avranno strutture stabili o provvisorie, ma complete, dove poter svolgere le lezioni».
MANCA L’ORDINANZA. Per guidare la fase successiva all’emergenza gestita dalla Protezione civile l’organismo tecnico dovrà dare concretezza alle indicazioni della politica per la complessa azione di ricostruzione. Il varo può avvenire con un’ordinanza della presidenza del Consiglio o con una legge. «È dal mese di settembre che auspico la formazione ufficiale dell’organismo per cominciare a lavorare al fine di dare all’indirizzo politico le competenze tecniche specifiche che servono al commissario per la ricostruzione», ha spiegato Chiodi. «La filiera viene completata dal Provveditorato alle opere pubbliche per la fase attuativa, che sarà coordinata dall’ingegnere Guglielmi.
Abbiamo lavorato bene, ma avremmo potuto lavorare meglio se avessimo avuto a disposizione competenze tecniche di alto profilo che sono necessarie per tradurre in atti le linee strategiche di carattere politico, sempre d’intesa con gli enti locali». Il presidente ha le idee chiare: la struttura di missione sarà composta da 30 elementi, di cui 15 dalle amministrazioni pubbliche «così razionalizziamo i costi e manteniamo uno stretto rapporto con la macchina burocratica» e 15 individuati con un meccanismo di selezione che dev’essere ancora deciso. «Mi piacerebbe che siano tecnici di alto profilo tra i 25 e i 40 anni per fare una squadra giovane, veloce e snella», spiega Chiodi. «Poi, se avremo bisogno di altre forze, si decideranno consulenze all’uopo».
Il coordinatore della struttura sarà Gaetano Fontana, direttore generale dell’Ance: «Per ora è mio consulente», chiarisce Chiodi Per la sua alta professionalità intendo nominarlo coordinatore della struttura tecnica di missione».
SCUOLE E RITARDI. I ritardi nella realizzazione di strutture provvisorie, denunciati dal capo della Protezione civile Guido Bertolaso, da parte delle imprese che si sono aggiudicate gli appalti, riguardano anche la scuola. Sono quattro i moduli a uso scolastico provvisorio, destinati a 4 scuole del territorio aquilano, che non sono stati consegnati provocando disagi agli alunni costretti a fare lezioni in condizioni di spazio non ottimali. La denuncia arriva dal direttore dell’ufficio scolastico regionale Carlo Petracca, che fa il punto sulla situazione scolastica nell’area del cratere.
Gli istituti in questione sono Ipsiasar, Itas, elementare De Amicis e scuola dell’infanzia a Paganica. «Ci sono stati ritardi da parte delle ditte, come per le case, e Bertolaso ha denunciato il caso. Bisogna dire», spiega Petracca «che tutti questi alunni svolgono lezioni in altre strutture». Il dirigente scolastico annuncia «che prima di Natale o, al massimo, subito dopo le vacanze, tutti i Comuni del cratere avranno strutture stabili o provvisorie, ma complete, dove poter svolgere le lezioni».