Tordera: l’Asm ha tagliato due milioni di euro di costi
Il presidente dell’azienda rifiuti: un anno fa c’era una situazione drammatica Cialente: «Ora sono preoccupato per i bilanci dell’azienda farmaceutica»
L’AQUILA. Due milioni di riduzione dei costi e della perdita di esercizio a fronte di un contratto di servizio sottoscritto con il Comune di oltre 13 milioni.
Rinaldo Tordera incassa un primo personale successo dopo nemmeno un anno da quando ha assunto l’incarico di amministratore unico dell’Asm, voluto dal sindaco Massimo Cialente a capo dell’azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti urbani e della gestione delle macerie pubbliche derivanti dai crolli e dalle demolizioni, scelto per rimettere in sesto una «situazione drammatica». E comunque, a fronte dei due milioni di riduzione dei costi, ne restano ancora 283539 di perdita (dati aggiornati al 31 dicembre scorso). A snocciolare i dati sono stati ieri manager e sindaco. Nonostante resti il tasto dolente di alcune altre ex municipalizzate (in particolare Afm, Centro turistico Gran Sasso e Ama), «l’Asm ha dimostrato che una gestione efficace ed efficiente è possibile», ha commentato Cialente. «Una riduzione che ha riguardato, nello specifico, materie prime e di consumo (ad esempio la benzina) per 92088 euro», ha spiegato Tordera, «i servizi, con quasi un milioni in meno per lo smaltimento dei rifiuti al consorzio Cogesa, che va di pari passo con l’aumento della raccolta differenziata; la riduzione dei canoni leasing e quella del personale (quattro i dipendenti andati in pensione, ai quali si aggiunge il direttore generale uscito dall’azienda). Oltre 33mila euro di risparmio arrivano dalla riduzione delle ore di lavoro straordinario». A questo si aggiunge un andamento positivo (anche se non perfetto) della raccolta differenziata, che ha avuto come contraltare la riduzione, dal 2011 a oggi, di 10mila tonnellate di rifiuti. «Dove viene svolta, la raccolta differenziata raggiunge il 70%», ha aggiunto Tordera. Ma non basta. «Faremo più controlli e introdurremo i sacchetti con il codice a barre identificativo della famiglia», ha ammonito Cialente. Non funziona ancora nelle new town, dove i cittadini non ne vogliono sapere di imparare a mettere carta, plastica, vetro e organico nei bidoni giusti. L’Asm deve fare, nelle intenzioni del sindaco, da apripista per una razionalizzazione di tutte le altre aziende.
A preoccupare Cialente è soprattutto il capitolo farmacie comunali, con quella di via Strinella e quella di Coppito che chiudono in passivo, mentre quella di Castel di Ieri è già stata chiusa. Che fare? «Si dovranno tagliare i rami secchi, ricorrere a fusioni d’azienda e ridurre il personale». Una pianificazione che il Comune deve comunicare alla Corte dei Conti prima del 31 marzo, termine ultimo stabilito dalla legge di Stabilità per presentare i piani di riordino delle partecipate.
Marianna Gianforte
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