Tribunale nella vecchia sede a settembre

Incontro in Corte d’Appello col vicepresidente del Csm Legnini. Ma il secondo lotto è da completare

L’AQUILA. Alla ripresa dei lavori dopo l’interruzione feriale, entro la fine di settembre, il tribunale e la Procura torneranno a casa, a patto, però, che i lavori delle infrastrutture saranno stati terminati. Acqua, luce e gas, ma anche i parcheggi di competenza di altre amministrazioni (come il Provveditorato alle opere pubbliche) e non di quella della giustizia: questi gli ultimi elementi da sistemare per poter dire che il palazzo di giustizia di via XX Settembre è pronto per poter di nuovo ospitare i suoi uffici, trasferiti al tribunale provvisorio di Bazzano sin dall’immediato post-sisma.

Sei anni di precarietà che stanno per terminare, anche se si tratta del primo lotto (15 milioni, mentre ammonta a 16 il costo del secondo lotto). Se n’è parlato ieri nella nuova riunione tecnica, appuntamento che si tiene periodicamente ormai da settimane. Presenti, tra gli altri, il presidente della Corte d’Appello Stefano Schirò, il procuratore Fausto Cardella, il sostituto procuratore generale Romolo Como, il dirigente della Corte d’Appello Walter Luise e il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Giovanni Legnini.

Un incontro in cui si è ragionato anche dell’assetto del personale delle aule di giustizia abruzzesi. Già da pochi giorni è stato firmato tra Regione e Tribunale un protocollo d’intesa per l’avvio di 190 tirocini retribuiti dedicati a dipendenti in mobilità. «Persone che saltuariamente hanno svolto in passato tirocini nelle aule giudiziarie abruzzesi, interrotti per mancanza di fondi. Questa convenzione», ha spiegato Schirò, «consente, con fondi europei messi a disposizione dalla Regione, di riprendere la loro collaborazione fino a fine anno. Dopodiché», ha precisato, «si dovranno trovare nuove soluzioni». D’altra parte resta gravissimo il problema della carenza di personale amministrativo in Abruzzo e all’Aquila. «C’è un problema di numeri, di età, di qualificazione e anche di rinnovamento del personale amministrativo», ha aggiunto il presidente della Corte d’Appello. «Lo abbiamo segnalato in tutte le sedi competenti, compresa l’inaugurazione dell’anno giudiziario, e al ministro della Giustizia Andrea Orlando, consapevole della nostra esigenza».

A fare eco a Schirò sul fronte del personale anche Legnini: «Si tratta di un problema italiano che il governo sta affrontando, la strada intrapresa è quella buona». Quanto ai lavori a palazzo di giustizia, motivo ufficiale della sua visita nel capoluogo di regione, Legnini ha sottolineato che «avremo uffici più efficienti e moderni anche se c’è un ulteriore passo da fare con il secondo lotto da completare».

Marianna Gianforte

©RIPRODUZIONE RISERVATA