Truffa a Equitalia, arresti anche in Abruzzo
Dipendenti infedeli della Gerit (società che si occupa della riscossione dei tributi) cancellavano le morosità nei confronti di Equitalia in cambio di soldi da parte dei contribuenti. Arrestate 15 persone e indagate altre 42 tra Lazio, Abruzzo e Umbria
AVEZZANO. Si chiama operazione ’low cost’ l’indagine portata avanti dalla squadra Mobile di Frosinone e dalla Guardia di Finanza ciociara e che ha consentito l’arresto di 15 persone e l’iscrizione nel registro degli indagati di altre 42 tra Lazio, Abruzzo e Umbria. L’accusa per tutti a vario titolo è quella di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla concussione, accesso abusivo alla banca dati di Equitalia e falso in atto pubblico.
In base ad una prima ricostruzione portata avanti dagli uomini del questore, Giuseppe De Matteis, una serie di dipendenti della Gerit Italia, una società che si occupa della riscossione dei tributi, dietro pagamento di considerevoli cifre, provvedevano alla cancellazione delle morosità da parte di utenti nei confronti di Equitalia. In pratica i dipendenti riuscivano a cancellare i debiti con l’erario per somme che spaziavano dal 20 al 30% rispetto alla cifra reale. In questo modo l’imprenditore moroso risultava ottimo pagatore e loro intascavano il denaro. A corredo dell’operazione truffaldina venivano consegnati documenti attestanti l’avvenuto pagamento, ovviamente falsi.
Un campano era a capo della organizzazione smantellata la notte scorsa dalla squadra mobile di Frosinone e dai finanzieri del Comando provinciale. Fino a questo momento gli investigatori, che hanno lavorato con la procura di Roma e con il gip del tribunale capitolino, hanno accertato una truffa da 600 mila euro.
©RIPRODUZIONE RISERVATA