Zona franca L'Aquila, presentate 6.000 domande
Entro due mesi la graduatoria di chi avrà diritto agli sgravi contributivi. Resta l’incognita delle circolari Inps e Inail
L'AQUILA. Seimila domande per accedere ai finanziamenti previsti dalla zona franca urbana “de minimis” dell'Aquila, finanziata con 90 milioni di euro. Il 10 aprile sono scaduti i termini per la presentazione delle richieste al ministero dello Sviluppo economico, da parte delle micro e piccole imprese aquilane.
Dopo un avvio lento, il boom: centinaia le istanze pervenute telematicamente negli ultimi giorni. A conti fatti, ogni impresa potrà beneficiare di sgravi e contributi che variano tra i 15mila e i 20mila euro. Somme che le aziende potranno detrarre, già da quest'anno, dalle tasse e dai contributi versati per i dipendenti. Ma sul risultato della battaglia collettiva portata avanti dal mondo imprenditoriale e politico locale, pesa ancora la “questione tasse”: se l'Unione Europea dovesse dichiarare aiuti di Stato i benefici ricevuti dalle aziende nel post-terremoto, l'operazione zona franca verrà quasi del tutto vanificata.
«Era prevedibile che sarebbe stata ampiamente superata la soglia delle 5mila domande» afferma Antonio Cappelli, direttore dell'Unione industriali della provincia dell'Aquila «i ritardi iniziali erano legati solo alla confusione in materia e alla commistione tra i benefici della zona franca e il problema della restituzione delle tasse, esploso con la circolare emanata dall'Inps e dall'Inail».
I 90 milioni di euro saranno ripartiti tra le 6mila imprese che hanno avanzato richiesta di finanziamento al Governo. «Entro due mesi verrà pubblicata la graduatoria degli aventi diritto» spiega Cappelli «solo allora saremo in grado di sapere i reali beneficiari, quante sono le nuove aziende pronte ad insediarsi sul territorio e quante le attività del centro storico, a cui è stata riservata una quota di 7 milioni di euro». Cappelli parla di un «buon risultato» ma avverte: «L'accesso al “de minimis” è legato alla decisione dell'Ue in merito alle agevolazioni del post-sisma».
Il Tribunale amministrativo d’ Abruzzo, il prossimo 26 giugno, si pronuncerà sulla sospensiva della circolare Inps che ha chiesto alle aziende la restituzione totale delle tasse non versate.
«La parola definitiva spetta all'Unione Europea», conclude Cappelli «le uniche a non avere questo problema sono le nuove imprese che si insedieranno entro il 2014 e che non hanno già beneficiato di contributi».
Monica Pelliccione
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