CICLISMO
La magia si ripete tra ricordi e curiosità / VIDEO
Non ci saranno frizioni, men che meno rancori ad agitare l’arrivo del Giro d’Italia in Abruzzo. Non ci saranno tifoserie divise da odio sportivo. Solo una sana rivalità
Non ci saranno frizioni, men che meno rancori ad agitare l’arrivo del Giro d’Italia in Abruzzo. Non ci saranno tifoserie divise da odio sportivo. Solo una sana rivalità. E’ la magia del Giro, un evento che unisce anziché spaccare l’Italia, perché è foriero di sorrisi sulle strade, di un entusiasmo contagioso che solo il ciclismo sa regalare. Coinvolge tifosi e non, appassionati e semplici curiosi.
E’ ammaliante.
E poi lascia in eredità quell’asfalto di cui hanno tanto bisogno le strade dissestate nelle aree interne. Migliaia di persone da oggi a martedì potranno toccare con mano e vedere da vicino i protagonisti di quella che è una manifestazione tra le più popolari in Italia. E poco importa se il Belpaese, in questo momento, non riesce a esprimere big o personaggi in grado di catalizzare l’interesse della gente. Arriva il Giro che è sinonimo di festa. Così sarà sulle strade dell’Alto Sangro e su quelle che portano a Campo Imperatore.
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Si salirà sul Gran Sasso nel ricordo di Marco Pantani che 19 anni fa diede spettacolo e vinse la tappa con uno strappo prodigioso.
Ci sarà selezione all’interno del gruppo, si capirà chi potrà coltivare l’ambizione di vincere il Giro. Così come è avvenuto in passato, ci sarà la possibilità di valorizzare le bellezze paesaggistiche. E la stessa cosa avverrà oggi e martedì. Una vetrina per l’Abruzzo, ma anche una vetrina per chi vuole mettersi in mostra nella speranza di arrivare fino in fondo con la maglia rosa. Ci sarà anche uno spazio per la memoria, quella che deve restare viva in ricordo della tragedia di Rigopiano nella quale hanno perso la vita 29 persone nel gennaio del 2017 e per la quale deve essere (ancora) fatta chiarezza fino in fondo per quel che riguarda le responsabilità.
Già, la memoria, quella che ci porta indietro nel tempo per rivangare vecchi fasti e ricordi. Aneddoti, curiosità, storie e statistiche che i lettori troveranno all’interno dell’inserto. Sì, perché il legame tra l’Abruzzo e il Giro è forte, in 90 delle 100 edizioni passate ha toccato le nostre strade. Una storia lunga e ricca di passione popolare. Basti pensare alle migliaia di persone sul Blochkaus per immaginare il bagno di folla che attende la carovana rosa in questi giorni. Con il pensiero ci sarà anche Franco Franchi, il più anziano vincitore di tappa ancora in vita. Vive ad Alba Adriatica circondato dal calore e dall’affetto delle figlie e dei parenti. Lui, originario di Poggio Morello di Sant’Omero, nel 1950 si aggiudicò una Genova-Torino.
Fu il primo abruzzese a vincere una tappa del Giro, una vita da gregario nel ciclismo che ancora lo emoziona a 94 anni.
@roccocoletti1
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