Madonna che scappa Diecimila in piazza

18 Aprile 2017

Casini: la corsa è andata bene e speriamo che sia di buon auspicio per tutti Il portatore Santangelo: l’emozione che si prova non si può descrivere

SULMONA. Più di diecimila persone hanno assistito, la mattina di Pasqua, alla “Madonna che scappa in piazza”, organizzata dalla confraternita di Santa Maria di Loreto. Pochi minuti prima della corsa, avvenuta intorno alle 12.15, la pioggia ha smesso di cadere su piazza Garibaldi piena di gente. Tutto come da copione: prima la messa, poi l’annuncio della resurrezione del Cristo portato a Maria dai Santi Giovanni e Pietro, nella chiesa di San Filippo Neri. A mezzogiorno l’apertura del portone. Poi l’incedere della Vergine fino al centro di piazza Garibaldi: all’altezza del fontanone la corsa. Una bella corsa, con il manto nero che è caduto, lasciando il posto all’abito verde. Spari, volo di colombe e l’alleluija di Haendel. Fuori programma il cambio della quadriglia: all’ultimo momento, Fausto Proietti ha lasciato il posto a Giuseppe Pera. «Purtroppo c’è stato un piccolo problema muscolare», ha spiegato Proietti, «ho preferito non rischiare e mi sono tirato indietro per la buona riuscita della manifestazione». Della quadriglia anche Emidio Ricottilli, Alessandro Petraccia e Antonio Santangelo. «Non si può descrivere quello che si prova», ha commentato Santangelo, «l’emozione è sempre enorme e sempre diversa, perché anche le quadriglie cambiano, bisogna fare gruppo e ci siamo riusciti anche quest’anno». «La corsa è andata molto bene», ha detto il commissario della confraternita, Pietro Ciccarelli. «Cerchiamo di aprire i nostri cuori alla gioia, perché Gesù è risorto». Ad assistere alla corsa la parlamentare Paola Pelino, il sindaco Annamaria Casini, la presidente del consiglio comunale, Katia Di Marzio. «Questa è la città che ci piace», ha affermato Casini, «una Sulmona unita intorno a una manifestazione che è identitaria per il nostro territorio. Tutto è andato bene e speriamo che sia di buon augurio per ogni sulmonese».

«L’augurio di buona Pasqua viene dalla notizia del vangelo che Cristo morto è risorto, è lui la vita, è lui la speranza», ha detto il vescovo Angelo Spina, «la speranza ci mette in movimento, perché ci fa guardare alto e questo non ci fa rimanere nella palude dei nostri problemi, ci apre alla solidarietà, per costruire il bene comune e l’attenzione ai più poveri».

«Quei minuti della corsa della Madonna incontro al Figlio Risorto», ha concluso il parroco di Santa Maria della Tomba, don Ramon Peralta, «ci indicano che il centro della nostro fede è il mistero pasquale di Gesù e andare verso il Risorto è l’atteggiamento principale della nostra vocazione di battezzati».

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