Fiume di denaro nelle slot Più di mille euro a testa

19 Dicembre 2017

A tanto ammontano le giocate pro capite in provincia di Teramo nel 2016 Primato per la costa della Val Vibrata, a seguire l’area Giulianova-Mosciano

TERAMO. I numeri fanno impressione: nel 2016 i teramani hanno giocato alle slot più di mille euro a testa (1051 per la precisione). A tanto ammonta la spesa pro capite registrata in provincia in base ai dati forniti da una ricerca effettuata dai quotidiani locali Gedi (gruppo l’Espresso) e del Visual Lab in collaborazione con Dataninja. Incrociando i dati di popolazione (Istat), reddito (ministero dell’Economia) e raccolta gioco (Monopoli di Stato) è stato creato un database interrogabile in grado di mostrare dove e quanto si gioca in oltre settemila comuni italiani.
Nel Teramano si gioca moltissimo, dunque, più che nelle altre province abruzzesi, dove comunque si spende parecchio (come si vede nella tabella a fianco): non a caso la nostra regione è al terzo posto in Italia per volume complessivo di giocate, appena dietro Lombardia ed Emilia Romagna (regioni che però hanno un reddito pro capite molto più alto di quello abruzzese) e seconda, dietro al Molise, per numero di macchinette ogni mille abitanti (nel conteggio sono comprese sia le slot che le videolottery).
Numeri impressionanti, quindi, e lo sono ancora di più se pensiamo che il dato medio si ricava dividendo l’ammontare della spesa per il numero di abitanti: togliendo i minorenni, che per legge non possono giocare (ma molti lo fanno lo stesso) e quelli che non hanno alcuna intenzione di puntare alle slot (anche se è impossibile sapere quanti sono) significa che i giocatori, cioè quelli che hanno giocato almeno una volta, spendono mediamente molto di più delle cifre che si evincono dalla statistica. Tanto capirci, a Teramo capoluogo sono stati spesi in media 1071 euro a testa per un totale di 58 milioni 660mila euro: per una città che ha un reddito pro capite di 19.196 euro (il più alto in provincia) è veramente tanto. Ma come fanno le persone a spendere tutti questi soldi? In effetti c’è chi alle slot ci si rovina, e la ludopatia è ormai una malattia sociale, ma c’è anche un’altra spiegazione: ogni cento euro spesi alle slot, 71 tornano nelle tasche dei giocatori sotto forma di vincite: il resto viene diviso fra lo stato (17,5%), gli esercenti (6%), i gestori (4,3%) e i concessionari delle macchinette (0,5%). Chi vince è naturalmente spinto a giocare ancora, ma alla fine i conti sono implacabili: per ogni cento euro giocati ne perdi 29; a guadagnarci di sicuro sono gli altri che si dividono il resto.
La montagna di soldi che si gioca a Teramo città non è un record per la provincia. Lo è in termini assoluti, ma come giocate pro capite la palma (per così dire) va a Colonnella, dove nel 2016 sono stati spesi 2265 euro in media per ogni abitante. Esaminando il dettaglio dei centri più grandi della provincia spicca il dato di Alba Adriatica con 1873 euro di giocate pro capite, seguita da Martinsicuro (1579), Mosciano (1542) e Giulianova (1453). Cifre che sono in aumento rispetto a quelle registrate nel 2015 e in questo caso a spiccare è il dato di Mosciano, dove tra il 2015 e il 2016 c’è stato un incremento del 37,5%, seguito da Martinsicuro (più 30,8%) e Sant’Egidio (più 20,3%). La spesa delle giocate sembra andare di pari passo con la disponibilità di macchinette: 15,4 slot ogni mille abitanti ad Alba Adriatica, 13,5 a Martinsicuro, 12,9 a Colonnella. Per la cronaca, il paese teramano dove si è giocato di meno è Valle Castellana: nel 2016 2 euro a persona.
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