Il bar chiuso dal questore dopo il controllo dei carabinieri

Pescara, droga e spacciatori nel bar: il questore lo chiude per 7 giorni

Sequestro di hascisc nel locale frequentato da persone con precedenti penali: ordinata la sospensione dell'attività

PESCARA. Serrande abbassate per sette giorni per il bar Caffetteria Europea situato all'angolo tra corso Vittorio Emanuele e via Piave, di fronte al terminal bus della stazione. Da ieri, affisso sulle vetrine, un cartello avverte che il locale è «chiuso per ferie, riapertura 11 maggio».
L'ordinanza di chiusura del locale è stata disposta dai carabinieri di Pescara, al comando del maggiore Claudio Scarponi, che hanno notificato l'ordinanza emessa dal questore Francesco Misiti con la quale è stata disposta «la sospensione, per la durata di sette giorni, della licenza di somministrazione di bevande e alimenti».
Il provvedimento nasce da una serie di controlli avvenuti negli ultimi tempi da parte dei militari dell'Arma che nel locale, il 29 aprile scorso, hanno identificato persone, prevalentemente straniere e con precedenti penali per spaccio di sostanze stupefacenti e reati contro il patrimonio. Nel corso della perquisizione, è stato scoperto e sequestrato anche un quantitativo di hascisc.
«L'attività condotta in collaborazione con i carabinieri del Nas», ha detto il maggiore Scarponi, «è il risultato dell’intensificazione dei servizi di controllo che l’Arma dei carabinieri sta svolgendo nel centro della città, controlli mirati alla repressione dei reati, ma soprattutto alla loro prevenzione».
Il blitz arriva dopo la denuncia del Centro del 25 aprile scorso, che ha raccolto le lamentele di cittadini e residenti che «vivono nel terrore» a causa di risse sotto casa (anche con feriti) furti, danneggiamenti e atti di vandalismo ai danni di esercizi commerciali che si consumano quotidiamente in un quartiere che dovrebbe essere il biglietto da visita della città. Un centro cittadino, divenuto un Far West a detta di chi ci vive e lavora, che fa i conti con un degrado senza precedenti, tanto da spingere i residenti e i negozianti esasperati a inviare una petizione con 200 firme a sindaco, questore e prefetto. Chiedono «decoro, ordine e continua vigilanza» e tante sono ogni giorno le segnalazioni alle forze dell'ordine e la richiesta di interventi.
La promessa dell'intensificazione dei servizi di controllo tra piazza Sacro Cuore, via Piave e corso Vittorio, è arrivata nei giorni scorsi anche dal capo della Digos Leila Di Giulio che ha precisato: «I cittadini vanno rassicurati quando avvertono la percezione di insicurezza». (c.co.)
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