Pescara, perseguita la ex con 13mila sms: arrestato
Accecato dalla gelosia, l’uomo di 32 anni minaccia la giovane di diffondere video e foto hard insieme. Ma lei lo denuncia alla Polfer
PESCARA. Quasi 13mila messaggi whatsapp, scritti e vocali, in poco più di due mesi, dall’8 febbraio al 24 aprile. Messaggi di minaccia, di insulti, di pseudo dichiarazioni d’amore e sempre con lo stesso ricatto: divulgare le foto e i video hard dell’ex fidanzata se solo lei avesse frequentato un altro. Un ricatto che era diventato una promessa («ti rovino») ribadita quotidianamente dall’ex, rabbioso per quella relazione durata solo una manciata di mesi, e interrotta definitivamente da lei all’inizio del nuovo anno.
Di quei 13mila messaggi, lei ha risposto ai primi 50, cercando di far ragionare il suo interlocutore. E senza immaginare, invece, che era solo l’inizio di un incubo durato più due mesi. E a una media di 160 messaggi al giorno.
Una persecuzione per la ragazza appena ventenne che ha iniziato a cambiare comportamenti e abitudini nel timore di incontrarlo, di vederlo, di essere fermata al lavoro, sotto casa, come d’altro canto è successo in diverse occasioni. Fino allo scorso 24 aprile, quando lui le ha rinnovato a voce le sue minacce, e lei timidamente ha provato a dirgli di essere libera di frequentare chi volesse. E lui, categorico: «Se ti vedo con quello faccio un macello, spacco la testa a te e a lui, ti rovino». E lei, esasperata, e in uno stato d’ansia ormai insopportabile, decide di chiedere aiuto.
Accompagnata dal suo legale, l’avvocato Antonio Di Giandomenico, il giorno successivo si presenta alla stazione, negli uffici della sottosezione della Polizia Ferroviaria e denuncia tutto. I poliziotti coordinati da Davide Zaccone provano anche a beccarlo in flagrante perché, come si sente dai messaggi vocali di lui, c’è il sottofondo dell’altoparlante che annuncia i treni della stazione di Pescara. Ma non ce la fanno. In compenso, i poliziotti lavorano a tempo di record e in una manciata di giorni riescono a raccogliere tutti gli elementi utili al pm Gennaro Varone per formulare la sua richiesta. E cioé, la misura cautelare degli arresti domiciliari. La richiesta è motivata, tra le altre cose, anche dalla recidività dell’uomo che già nel 2012 era stato condannato per stalking. Per il gip Elio Bongrazio il quadro è completo per disporre la misura cautelare ai domiciliari nei confronti del 32enne. È pescarese, fa il personal trainer, ma per proteggere la privacy della vittima, evitiamo di fornirne il nome per esteso, Le sue iniziali sono C.G. Tra le altre cose, ovviamente, il giudice gli ha vietato di comunicare con qualsiasi mezzo con la sua ex fidanzata.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Di quei 13mila messaggi, lei ha risposto ai primi 50, cercando di far ragionare il suo interlocutore. E senza immaginare, invece, che era solo l’inizio di un incubo durato più due mesi. E a una media di 160 messaggi al giorno.
Una persecuzione per la ragazza appena ventenne che ha iniziato a cambiare comportamenti e abitudini nel timore di incontrarlo, di vederlo, di essere fermata al lavoro, sotto casa, come d’altro canto è successo in diverse occasioni. Fino allo scorso 24 aprile, quando lui le ha rinnovato a voce le sue minacce, e lei timidamente ha provato a dirgli di essere libera di frequentare chi volesse. E lui, categorico: «Se ti vedo con quello faccio un macello, spacco la testa a te e a lui, ti rovino». E lei, esasperata, e in uno stato d’ansia ormai insopportabile, decide di chiedere aiuto.
Accompagnata dal suo legale, l’avvocato Antonio Di Giandomenico, il giorno successivo si presenta alla stazione, negli uffici della sottosezione della Polizia Ferroviaria e denuncia tutto. I poliziotti coordinati da Davide Zaccone provano anche a beccarlo in flagrante perché, come si sente dai messaggi vocali di lui, c’è il sottofondo dell’altoparlante che annuncia i treni della stazione di Pescara. Ma non ce la fanno. In compenso, i poliziotti lavorano a tempo di record e in una manciata di giorni riescono a raccogliere tutti gli elementi utili al pm Gennaro Varone per formulare la sua richiesta. E cioé, la misura cautelare degli arresti domiciliari. La richiesta è motivata, tra le altre cose, anche dalla recidività dell’uomo che già nel 2012 era stato condannato per stalking. Per il gip Elio Bongrazio il quadro è completo per disporre la misura cautelare ai domiciliari nei confronti del 32enne. È pescarese, fa il personal trainer, ma per proteggere la privacy della vittima, evitiamo di fornirne il nome per esteso, Le sue iniziali sono C.G. Tra le altre cose, ovviamente, il giudice gli ha vietato di comunicare con qualsiasi mezzo con la sua ex fidanzata.
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