«È un auto commissariamento, la prova del loro fallimento»

22 Novembre 2024

L’AQUILA. «Una bolgia infernale». Così l’opposizione del Patto dell’Abruzzo descrive il clima incandescente che si è creato ieri in Commissione Bilancio, presieduta dal capogruppo e segretario...

L’AQUILA. «Una bolgia infernale». Così l’opposizione del Patto dell’Abruzzo descrive il clima incandescente che si è creato ieri in Commissione Bilancio, presieduta dal capogruppo e segretario regionale della Lega, Vincenzo D’Incecco, chiamata ad approvare due progetti di legge per il riconoscimento di debiti fuori bilancio. Due “leggine” cui la maggioranza aggancerà la “legge mancia”, fondi a pioggia per 16 milioni di euro, che viaggia sul binario parallelo alla legge tagliamanager Asl.
Strane alchimie politiche che fanno saltare nervi e calma persino a Luciano D’Amico, per non parlare del capogruppo del Pd, Silvio Paolucci. «Come opposizione abbiamo ritenuto opportuno abbandonare i lavori della Commissione, in quanto le materie oggetto di delibera sono apparse chiaramente orientate all’approvazione di una “legge mancia” di 16 milioni di euro nel prossimo Consiglio regionale convocato per il 26 novembre», sbotta il capo del Patto per l’Abruzzo, «è un modo di gestire le risorse pubbliche che ci vede contrari da sempre. Nella prossima seduta di Consiglio saremo al lavoro per salvaguardare le casse della Regione dalla mania di regalie del centrodestra, che non riesce a governare se non elargendo fondi senza alcuna visione, programmazione o criterio di trasparenza. Questo metodo è sintomo del vuoto normativo che sta caratterizzando l’Abruzzo a trazione Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia, a danno di tutti gli abruzzesi». E Paolucci va all’attacco sulla tagliamanager. «Gli emendamenti al disegno di legge 30 che arriveranno in aula martedì, stravolgono la governance del Sistema sanitario regionale e ne evidenziano il fallimento di questi anni», esordisce il dem.
«Dopo aver rinominato i manager e dopo aver parlato di "modello Abruzzo" in Sanità, ecco che arriva il conto da pagare con il deficit mostruoso che si è creato e con l'offerta sanitaria ai minimi termini: che cosa rappresenta la Task force sulla sanità se non una condanna totale all'operato degli stessi manager e un’auto-denuncia rispetto alle scelte di questi anni? Un autocommissariamento bello e buono», rimarca Paolucci, «perché prevede la nascita di un organismo, interno, gratuito e tecnico che non contempla la presenza dei 4 manager e che di fatto eserciterà un controllo che dovrebbe risultare già in essere da parte della Regione, arrivando a sottolineare anche il potere sostitutivo dell’Ente in caso di inottemperanza dei dg. Una messa in mora, destinata a fare i conti, non appena saranno ufficiali, con le cifre già imponenti del deficit per il 2024, che difficilmente consentiranno il rispetto degli obiettivi indicati durante la discussione sui piani di rientro delle Asl, nei primi mesi di legislatura. Un disavanzo», conclude Paolucci, «che si preannuncia già oltre le cifre previste nei piani di razionalizzazione delle Asl. Gli emendamenti proposti sono la prova che questa maggioranza non si fida più di chi ha scelto per governare il settore più importante della Regione e, soprattutto, che la situazione della sanità è molto critica sia per il disavanzo sia per i Livelli essenziali di assistenza, come rilevato dal Ministero della Salute. E lo sarà anche per via degli ulteriori sacrifici che saranno richiesti agli abruzzesi». (l.c.)