Abruzzo, prevenzione incendi: due aree verdi a rischio roghi

26 Novembre 2024

Le torri Inwit hanno individuato alert nella lecceta di Torino di Sangro e nel bosco di Don Venanzio I sensori sono stati collocati in varie zone della regione come monitoraggio a tutela del territorio 

PESCARA. In Abruzzo, la regione con la percentuale più alta di territori protetti e con il Parco nazionale più antico della Penisola con oltre 100 anni di storia, la tecnologia è sempre più preziosa alleata per prevenire gli incendi e monitorare la qualità dell’aria nelle aree protette e nei centri limitrofi. Sensori IoT, videocamere smart dotate di intelligenza artificiale e gateway, installati dal 2023 sulle torri tlc di Inwit, diventano strumenti fondamentali per la tutela del territorio e un valido supporto anche per le forze dell’ordine per prevenire i reati.
i risultati
I primi risultati, presentati ieri a Pollutri (Chieti) da Legambiente, dove ha fatto tappa con la sua campagna nazionale “I cantieri della transizione ecologica” insieme a Inwit, parlano chiaro: nel periodo autunnale i sensori installati hanno segnalato 15 alert incendi di cui 9 nella riserva regionale Lecceta di Torino di Sangro e 6 nella riserva regionale Bosco di Don Venanzio (Pollutri) a settembre. Sul fronte della qualità dell’aria, bene in generale i monitoraggi relativi ai 6 comuni coinvolti nel progetto: Civitella Roveto, Pescasseroli, Pettorano sul Gizio, Picinisco (Frosinone), Vasto e Roccaraso, dove sono state installate sensori di monitoraggio. In generale i monitoraggi in questione, i cui dati sono stati elaborati insieme all’Università degli studi del Molise e relativi al periodo da maggio a ottobre 2024, rilevano una buona qualità dell’aria nelle zone attenzionate, anche se non mancano gli osservati speciali che hanno mostrato alcune criticità e su cui non bisogna abbassare la guardia con Civitella Roveto, Vasto e Roccaraso dove la media di periodo rivelata per il PM10 vede la concentrazione più alta da maggio a ottobre e diverse giornate di sforamento. Alla luce di questi dati sulla qualità aria nelle aree protette, sarà importante osservare gli impatti che l’inquinamento ha sulla biodiversità.
legambiente
«Oggi tecnologia e innovazione», ha commentato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, «sono un alleato importante nella tutela ambientale e della biodiversità. Un binomio prezioso e vincente al centro anche dei monitoraggi avviati dal 2023 da Legambiente e Inwit in Abruzzo per monitorare ambiente e biodiversità, qualità dell’aria, e contrastare al tempo stesso gli incendi boschivi, spesso causati da attività umane, e che oltre a distruggere vaste aree forestali, con danni a fauna selvatica e vegetazione, rilasciano grandi quantità di carbonio nell’atmosfera. Per questo oggi in occasione di questa tappa lanciamo anche un pacchetto di proposte chiedendo di investire in sistemi di prevenzione degli incendi boschivi, di potenziare i mezzi di intervento per fronteggiare i roghi; sul fronte della qualità dell’aria, chiediamo che venga avviato un network di studio che coinvolga esperti del settore per studiare gli impatti dell’inquinamento sulla biodiversità partendo dai dati raccolti dal monitoraggio Inwit Legambiente, e che si promuovano sempre più campagne di informazione e sensibilizzazione per far comprendere a tutti che i comportamenti personali possono influenzare la biodiversità».
Inwit
«Un bosco indebolito dall’inquinamento e dalle fiamme si difenderà meno efficacemente da altri eventi climatici estremi come le forti piogge o le alluvioni, compromettendo la resistenza e la resilienza dell’intero territorio e della biodiversità che in esso vive. Per questo è importante contribuire attivamente alla prevenzione degli incendi e alla tutela della qualità dell’aria e della biodiversità tutto l’anno, non solo quando l’emergenza estiva si presenta», ha dichiarato Michelangelo Suigo, direttore relazioni esterne, comunicazione e sostenibilità di Inwit.(c.s.)