Acerbo: l’assessore Antonelli paghi i danni per l’abuso edilizio sulla riviera nord
È polemica dopo la sentenza del Tar che ha condannato il Comune a risarcire con 57mila euro i residenti della riviera nord per un abuso edilizio commesso da un privato. Si tratta dello scheletro di...
È polemica dopo la sentenza del Tar che ha condannato il Comune a risarcire con 57mila euro i residenti della riviera nord per un abuso edilizio commesso da un privato. Si tratta dello scheletro di una palazzina che dopo cinque anni l’ente non ha ancora provveduto ad abbattere. Ieri sono intervenuti su questa vicenda i consiglieri Acerbo (Prc), Di Iacovo (Sel) e Del Vecchio (Pd). «Il TAR», hanno affermato, «ha giustamente condannato il Comune a pagare circa 57mila euro ai residenti che hanno chiesto di essere risarciti per il mancato abbattimento dell’edificio abusivo. Ci domandiamo: è giusto che paghi il Comune con i soldi dei cittadini? A nostro parere dovrebbero rispondere della negligenza assessore e dirigenti responsabili. Certo l’assessore all’urbanistica Antonelli non può dire che la questione non gli era nota visto che davanti a quello scheletro ci passa più di una volta al giorno. La questione l’avevamo posta ufficialmente anche in consiglio comunale». «Tre anni fa», hanno fatto presente, «con un’interrogazione chiedemmo ad Antonelli di reiterare l’ordinanza di abbattimento dell’edificio senza attendere il pronunciamento del Consiglio di Stato (che non è ancora arrivato). L’assessore Antonelli ci rispose: “ Il settore già da qualche tempo sta valutando l’opportunità, e in questo senso ha già ricevuto input da parte dell’assessorato, di reiterare l’ordinanza, ovviamente in modo corretto”». «Era il settembre del 2010 ma dell’ordinanza non si è vista l’ombra», hanno concluso Acerbo, Di Iacovo e Del Vecchio, «in compenso è arrivata la sentenza del TAR che impone il risarcimento. Questa amministrazione è talmente subalterna ai costruttori che preferisce pagare risarcimenti (tanto i soldi sono dei cittadini), piuttosto che abbattere gli abusi edilizi».