Addio a Lachert: «Lascia un lavoro colossale»
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MONTESILVANO. La musica, la poesia, il lungo ricordo dei figli. L’ultimo saluto al mucisista e compositore Piotr Lachert de Peslin, scomparso a 80 anni, si è tenuto ieri mattina alla Casa funeraria...
MONTESILVANO. La musica, la poesia, il lungo ricordo dei figli. L’ultimo saluto al mucisista e compositore Piotr Lachert de Peslin, scomparso a 80 anni, si è tenuto ieri mattina alla Casa funeraria Mambella a Montesilvano, davanti a numerose persone. Molti giovani. I suoi allievi. E molti artisti. Non solo musicisti. A condurre la cerimonia i figli Fryderyk e Victor, che si sono alternati a parlare del padre. «Papà», ha detto Victor «era soprattutto un compositore d'avanguardia e ci ha lasciato un lavoro colossale: 33 sonate, 2 opere, 6 concerti, 6 sinfonie, 8 opere per voce e infiniti brani per pianoforte e musica da camera, 4 libri, 200 master class ed oltre 300 eventi artistici organizzati, e poi le poesie».
«Per non parlare dell’altra carriera: 37 bionde, 24 more, 17 rosse», ha detto Fryderyk facendo ridere tutti i presenti. «Era un uomo d'arte, di passione, di riflessione, era un uomo di mondo, amava la vita, la sua vita, in tutta la sua pienezza, la sua ricchezza e la sua complessità. L'ha vissuta e l'ha baciata come poche persone hanno fatto, e in cammino ha sconvolto il mondo della musica, dell'arte e dei suoi cari. E ha anche sconvolto la vita del Comune di Pescara riempiendolo di progetti improponibili per 25 anni di seguito. Eppure ci è riuscito. E oggi ha riunito attorno a sè ciò che di più bello Pescara ha da offrire».
«Ha sempre fatto arte per fare arte, mai per i soldi, a tal punto che abbiamo ereditato 9.450 vecchie lire, 82 dollari, 7 euro, 40 spicci e una banconota da 10 euro strappata. Ma il suo patrimonio artistico è inquantificabile e immenso, e lo porteremo sempre con noi con fierezza». Dopo il ricordo dei figli, il primo a intervenire con una poesia in tedesco è stato l’amico artista Jorg Grunert, seguito poi dall’attrice Cam Lecce che ha letto un brano dal suo libro. E poi musica, e ancora letture e riflessioni su un musicista che ha lasciato un profondo segno della sua arte ovunque sia stato, da Varsavia a Bruxelles, da Parigi a Pescara. Presente anche il sindaco di Spoltore (città dove Lachert ha vissuto e operato a lungo) Luciano Di Lorito: «Ci lascia un grande personaggio del mondo della musica e dell'arte. Improvvisamente l'Abruzzo e l'area metropolitana sono più povere». (p.d.s.)