Agente preso a calci da un detenuto
PESCARA. Un agente di polizia penitenziaria è finito in ospedale, venerdì pomeriggio, dopo aver ricevuto un calcio all’addome da un detenuto di origine magrebina, all’interno del carcere di San...
PESCARA. Un agente di polizia penitenziaria è finito in ospedale, venerdì pomeriggio, dopo aver ricevuto un calcio all’addome da un detenuto di origine magrebina, all’interno del carcere di San Donato. A darne notizia è il segretario provinciale del Sappe, Giovanni Scarciolla, che denuncia: «Più volte invitato dall’agente a fare rientro nella propria sezione, ha aggredito brutalmente con un calcio in pieno addome lo stesso agente scaraventandolo a terra. Tempestivo è stato l’intervento degli altri operatori che sono riusciti, nonostante le difficoltà, a ripristinare l’ordine e la sicurezza».
L’agente coinvolto è stato trasportato al pronto soccorso dove gli è stato riscontato un trauma addominale dovuto all’aggressione, con prognosi di 15 giorni.
Un evento che riapre il problema della carenza di organico della polizia penitenziaria e del sovraffollamento del San Donato, come rimarca lo stesso Scarciolla: «Abbiamo assistito all’ennesimo episodio di aggressione rivolto al personale di polizia penitenziaria che opera all’interno dell’istituto pescarese, a poca distanza da episodi analoghi dove non vi è stato alcun provvedimento ed alcuna soluzione intrapresa dagli organi superiori. Un carcere diventato “porto di mare”», afferma il sindacalista, «dove vengono inviati e trasferiti da altri istituti detenuti, nella maggior parte dei casi per ordine e sicurezza, nonostante la grave mancanza di posti dovuta al sovraffollamento dell’istituto stesso che conta oltre 450 detenuti, a fronte dei 250 previsti, rendendo il lavoro degli agenti della polizia penitenziaria particolarmente complesso e stressante». Di qui l’ennesimo appello del sindacato per «un intervento urgente e immediato da parte degli uffici e organi superiori».
A rimarcarlo, il segretario generale del Sappe, Donato Capece: «Quanto avvenuto testimonia che il sistema della sicurezza nelle carceri italiane non è adeguato alle esigenze attuali per cui è necessario intervenire». E fa appello ai sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro e Andrea Ostellari per un incontro urgente «al fine di ristabilire subito regole efficaci per garantire ordine e sicurezza, attuando quella tolleranza zero verso i detenuti violenti».