Aiuti del Comune per le bollette Richieste raddoppiate in un anno
Salgono a 400 i cittadini che usufruiscono del servizio di assistenza per pagare le utenze domestiche Ma l’amministrazione lancia l’allarme: «I soldi a disposizione potrebbero non bastare per tutti»
PESCARA. Le famiglie che chiedono aiuto per il pagamento delle bollette sono quasi raddoppiate nel giro di un anno. Nel 2014 erano 250, ora sono diventate oltre 400. E il servizio di assistenza del Comune che fornisce i fondi per pagare le utenze, alla Caritas, alle associazioni di volontariato e alle parrocchie convenzionate è in difficoltà. I 100mila euro stanziati per far fronte alle richieste potrebbero non bastare fino alla fine dell’anno. Anche se l’assessore alle politiche sociali del Comune Giuliano Diodati rassicura: «Stiamo cercando altri soldi per rimpinguare il fondo».
Fatto sta che ora la situazione appare difficile da gestire. Questo servizio, istituito da diversi anni dal Comune, rappresenta una sorta di ultima spiaggia per le famiglie che si trovano in forti difficoltà economiche. Se dovesse venire a mancare questo sostegno, i cittadini non potrebbero più pagare la luce, il gas, l’acqua con il rischio di vedersi staccare le utenze necessarie per poter vivere. Già ora le bollette più care non vengono rimborsare al 100 per cento. Le associazioni di volontariato e le parrocchie convenzionate chiedono tavolta ai cittadini che si rivolgono a loro un contributo per il pagamento. Contributo che può arrivare anche al 50 per cento dell’importo da pagare. Questo proprio per il fatto che i fondi a disposizione sono esigui e non bastano a coprire le numerose richieste.
Insomma il servizio, chiamato Pronto intervento sociale (Pis), rischia di fermarsi. Servizio, tra l’altro, fondamentale per le famiglie che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese. Gli aiuti non si limitano al pagamento delle utenze domestiche, ma possono estendersi anche all’acquisto di farmaci, di beni alimentari di prima necessità, di alimenti per lattanti. Inoltre, in caso di emergenza abitativa per sfratto o per il freddo, le persone in difficoltà economiche possono essere inserite in centri di prima accoglienza o in hotel convenzionati.
Le richieste maggiori di aiuti riguardano, comunque, i pagamenti delle bollette. Il servizio viene svolto con la collaborazione delle strutture religiose e dei volontari. In pratica, il Comune fornisce un elenco contenente i cittadini bisognosi di aiuti alla Caritas, parrocchie e associazioni, che anticipano i soldi per pagare le bollette e poi queste ricevono i rimborsi dal Comune. Rimborsi che ora potrebbero venire a mancare, se il Comune non dovesse reperire altri fondi.
Forte preoccupazione è stata espressa dal consigliere di Forza Italia Fabrizio Rapposelli. «I soldi stanno per finire», ha detto, «ma non si capisce perché i fondi per i migranti ci sono e quelli per aiutare le famiglie pescaresi in difficoltà scarseggiano».
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