L'EDITORIALE
Alle urne per un Abruzzo migliore
Quasi dieci milioni alle urne, 260 mila dei quali in Abruzzo. Si decide la guida di municipi importanti come L’Aquila, Avezzano, Spoltore, Ortona, San Salvo e Martinsicuro. L'invito agli abruzzesi: recarsi ai seggi per votare con convinzione
Oggi si vota. Quasi dieci milioni sono gli elettori chiamati alle urne, 260 mila dei quali in Abruzzo. Si vota in 50 dei 305 comuni della regione, si decide la guida di municipi importanti come L’Aquila, Avezzano, Spoltore, Ortona, San Salvo e Martinsicuro. In tutto sono sei i Comuni con popolazione superiore ai 15 mila abitanti, ma, al di là dei numeri, è l’importanza dell’appuntamento che conta. Invitiamo gli abruzzesi a recarsi ai seggi per votare con convinzione. Scegliendo naturalmente i migliori, coloro che da subito sapranno occuparsi davvero della sicurezza e dello sviluppo delle comunità, dei servizi, delle scuole, dei sistemi di protezione civile, in modo da evitare in futuro la catena di inefficienze che ci hanno martoriato con le emergenze di inizio anno.
Alle urne, dunque. Per esercitare un diritto costituzionale e ribadire a chi ci andrà a governare, anche nel più piccolo dei campanili, che la politica è anzitutto buona amministrazione e non occupazione di poltrone e potere. Dobbiamo pretendere da sindaci, assessori e consiglieri un impegno all’altezza dei problemi che frenano le potenzialità dell’Abruzzo. Umiliando soprattutto le aspirazioni delle nuove generazioni.
L’ultimo dato dell’Istat sull’occupazione - che da noi ha registrato la perdita di 17 mila posti di lavoro - è un vero campanello d’allarme.Il resto dell’Italia, infatti, mostra segnali confortanti. Noi arranchiamo. Se succede non è certo colpa del destino cinico e baro o solo degli effetti dell’economia mondializzata. Tutti sappiamo che dal turismo all’ambiente, dalle eccellenze produttive delle nostre aziende a quelle della ricerca o dell’agricoltura, potremmo ricavare ben altri risultati. Molto dipende anche dai Comuni. Scegliamo bene perciò i nostri rappresentanti. E soprattutto facciamolo onorando sino in fondo e in massa il diritto-dovere al voto.