Bilanci sotto la lente del ministero

A Pescara un ispettore dell’Economia per controllare i conti, resterà un mese

PESCARA. Da ieri, il Comune di Pescara è sorvegliato speciale. Il ministero dell’Economia, guidato da Pier Carlo Padoan, ha inviato un ispettore, arrivato in città in mattinata, per controllare i conti dell’ente. Lo hanno rivelato il sindaco Marco Alessandrini e l’assessore al bilancio e ai tributi Bruna Sammassimo. «Si comunica», ha scritto l’assessore, «che, a partire dalla data odierna (ieri, ndr), il Comune di Pescara è oggetto di una verifica amministrativa e contabile disposta dal Mef (ministero dell’Economia e finanza) - dipartimento Ragioneria generale dello Stato, la cui esecuzione è affidata al servizio ispettivo di finanza pubblica».

Fonti dell’amministrazione non sanno dire, tuttavia, se si tratti di un’ispezione dovuta alla richiesta di avvio della procedura di predissesto finanziario, oppure se sia frutto di un controllo, partito magari da una segnalazione o da qualche atto approvato.

Nel 2012, tuttavia, c’era stata un’altra ispezione, ma piuttosto breve, conclusasi con una promozione da parte dei rappresentati del dicastero. Ora, però, la situazione appare diversa. Già si sa che l’ispettore inviato stavolta resterà a Pescara almeno un mese.

Il lavoro, del resto, sarà lungo. Il rappresentante dell’Economia dovrà passare al setaccio tutti i conti del Comune e cercare di capire che cosa è accaduto, cioè che cosa ha portato l’ente sull’orlo del dissesto finanziario.

Tra l’altro, ancora non è certo se il Comune riceverà il via libera alla procedura di predissesto che comporterà, comunque, grossi sacrifici per i cittadini, ma che farà evitare il commissariamento, previsto in caso di dissesto. Insomma, il lavoro dell’ispettore non appare di certo facile. Partirà, probabilmente, dalle relazioni che il collegio dei revisori dei conti del Comune, prima e la Corte dei conti, poi, hanno stilato sull’ultimo bilancio consuntivo, quello del 2013, approvato dall’ente. Bilancio bocciato dai revisori, ma comunque approvato dal consiglio comunale. Sia i revisori, che la Corte dei conti, hanno evidenziato in più occasioni alcune discrepanze. Prima fra tutte quella dei residui attivi, inseriti in bilancio nonostante siano diventati nel tempo crediti inesigibili. Per questo è stato suggerito più volte di fare una pulizia dei residui non più incassabili.

Un altro problema evidenziato è quello del continuo ricorso, da parte della precedente amministrazione, alle anticipazioni di cassa. Ricorso che ha comportato uno sbilancio in tesoreria di oltre 16 milioni di euro.

Infine, il disavanzo amministrativo che, alla fine del 2013, ha toccato oltre 4 milioni di euro. Ma il risanamento dei conti è di fatto già partito con un aumento, quasi al massimo, di tutti i tributi locali.(a.ben.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA