Blitz alla casa d’appuntamento Donna si lancia dal balcone
Ferita una dominicana di 25 anni che voleva sfuggire ai carabinieri. Denunciata la tenutaria Nell’appartamento si prostituiva anche una casalinga 28enne che vive a Collecorvino
MONTESILVANO. Non rischiava niente, almeno non per il fatto di essere stata sorpresa nella stanza di un appartamento di corso Umberto a Montesilvano mentre si intratteneva con un cliente. L’esercizio della prostituzione in sé non è un reato, ma lei – una ragazza dominicana di 25 anni – forse aveva qualcos’altro da nascondere. Probabilmente non è in regola con le norme sull’immigrazione o forse si era solo spaventata. Fatto sta che quando nell’appartamento posto al primo piano di una palazzina al civico 197 sono arrivati i carabinieri, la ragazza ha tentato la fuga saltando dal balcone della cucina.
Un volo all’incirca di tre metri che ha avuto conseguenze piuttosto serie. Portata all’ospedale di Pescara, dove è tuttora ricoverata nel reparto di ortopedia e traumatologia, le sono state riscontrate una frattura a una vertebra (per sua fortuna senza schiacciamento del midollo), una alla gamba destra e una al piede sinistro. Ne avrà per sessanta giorni.
Non era sola nell’appartamento utilizzato come casa d’appuntamento. Insieme a lei “lavorava” una casalinga di 28 anni di Collecorvino, sorpresa a sua volta mentre si prostituiva con un altro cliente. Lei non ha tentato di scappare, ben sapendo che non rischiava nulla. Chi rischia, invece, è la tenutaria dell’appartamento, una dominicana di 29 anni – K.D.C.M., queste le iniziali del nome rese note dai militari – che per il momento è stata denunciata per favoreggiamento della prostituzione. Secondo i carabineri del nucleo operativo radiomobile di Montesilvano – diretti dal luogotenente Claudio Ciabattoni e coordinati dal comandante della compagnia, il capitano Enzo Marinelli – la dominicana, residente a Milano, ma domiciliata a Montesilvano, aveva messo a disposizione la sua abitazione alla più giovane connazionale e alla casalinga di Collecorvino per agevolarle nell’esercizio della prostituzione. Ricevendone in cambio, quasi certamente, una parte delle parcelle, ma questo dettaglio non è stato ancora confermato dalle indagini. Parcelle, comunque, piuttosto economiche visto che, in base a quanto riferito dai carabinieri, le due donne si facevano pagare 30 euro per ogni prestazione.
L’appartamento è stato posto sotto sequestro preventivo con un sigillo sul portone d’ingresso. All’interno i militari dell’Arma hanno trovato il consueto armamentario: otto telefoni cellulari, utilizzati per prendere gli appuntamenti con i clienti, una copia di un giornale di annunci erotici, numerose confezioni di profilattici, materiale definito a sfondo erotico (non meglio precisato) e 350 euro, somma che potrebbe rappresentare l’incasso della giornata. (e.a.)
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