Cassonetti per abiti usati la forestale in Comune
Francavilla, una società pugliese ha denunciato la raccolta abusiva dei vestiti Segnalata anche la mancanza di autorizzazione per otto contenitori
FRANCAVILLA. La guardia forestale indaga sui cassonetti per la raccolta degli indumenti usati. A dicembre scorso, i militari del corpo forestale di Chieti si sono recati in municipio per acquisire la documentazione relativa ai cassonetti dei vestiti dismessi, a oggi 25, posizionati sul territorio comunale da due diversi enti no profit, per accertarne la regolarità.
L’intervento della forestale è scattato a seguito della denuncia inoltrata in ottobre, al comando di Chieti, da Lorenzo Del Piano, referente locale della Cannone srl di Andria, un’azienda pugliese che si occupa della raccolta degli abiti usati e della loro commercializzazione. In precedenza, alla fine di luglio, la Cannone aveva scritto al comando dei vigili e per conoscenza al sindaco Antonio Luciani e all’ex assessore all’Ambiente, Pina Rosato, in merito a una presunta «raccolta abusiva di rifiuti abiti usati post consumo».
Precisando l’intento di voler collaborare con l’amministrazione al fine di regolamentare definitivamente il servizio, anche in funzione della «nuova normativa in materia di raccolta rifiuti che prevede obbligatoriamente che si raggiunga il 60% delle frazioni recuperabili al fine di scongiurare l’aumento dell’ecotassa», la ditta ha ricordato che la raccolta degli indumenti usati, essendo questi ultimi di fatto equiparati a rifiuti, «deve essere effettuata dai soli soggetti che abbiano la titolarità dell’impianto di trattamento, disinfestazione, pressatura, imballaggio e stoccaggio».
Nella stessa lettera, segnalava la presunta mancanza di autorizzazione per 8 cassonetti piazzati da qualche settimana da una nuova ditta; mentre per quelli presenti da circa 10 anni e riconducibili a un diverso ente no profit, veniva contestata sia la scadenza delle autorizzazioni sia il mancato pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico. A fine dicembre, Del Piano si è rivolto nuovamente al Comune sollecitando un intervento «per mettere fine alla raccolta abusiva dei rifiuti», e invitando gli uffici competenti a «inoltrare il tutto alla procura».
Infine, l’11 gennaio, il referente della Cannone si è rivolto al sindaco in qualità di prima autorità sanitaria, facendo presente «che il mancato recupero obbligatorio dei rifiuti post consumo abiti usati con l’obbligo di disinfezione, disinfestazione e igienizzazione al sito di stoccaggio, è inevitabilmente portatore di malattie di non poca rilevanza», oltre ad avere ripercussioni igienico-sanitarie e ambientali. «Sulla base della segnalazione ricevuta, la polizia municipale si è attivata per effettuare gli accertamenti dovuti individuando i cassonetti», assicura il comandante dei vigili Fabio Torrese, «Tutta la documentazione è stata trasmessa all’ufficio tecnico che dovrà fare le necessarie verifiche, per poi prendere provvedimenti. Per il momento», aggiunge il comandante, «sarebbe inutile sovrapporci alla guardia forestale rivolgendoci alla procura, se già la stessa forestale ha provveduto a inoltrare la denuncia».
Giuseppina Gherardi
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