Cena della Vigilia: tra i pescaresi torna il polpo, prezzo degli scampi alle stelle
Alta la domanda al mercato ittico, ma c’è la corsa last minute. I prezzi degli scampi sono triplicati, gli altri si sono mantenuti
PESCARA. Polpo verace a insalata o, per i più “esperti”, al carpaccio. Seppie e piselli. Panocchie gratinate, l’insalata di mare con calamari e totani e poi a parte cozze e vongole, in guazzetto o nella pasta. E per andare avanti un pesce di taglia grande al forno con le patate: rane pescatrici, rombi, spigole o gallinelle. Per chi si è mosso con grande anticipo e ha anche una capacità di spesa un po’ più elevata, sulla tavola entrano anche gli scampi, specie quelli grandi. Mentre di pesce povero nemmeno l’ombra, fatta eccezione per qualche alicetta da fare marinata.
A TAVOLA
Ecco il menù che i pescaresi preparano per la cena della Vigilia. I giochi sono ormai fatti, la giornata di oggi è dedicata al ritiro della spesa prenotata in precedenza, a qualche acquisto last minute e alle preparazioni. Quando l’obiettivo è di accaparrarsi le varietà e le quantità più adeguate alle esigenze di ciascuno, ma quando si ha a che fare con il pesce le incognite sono tante e sono tutt’altro che prevedibili, tra condizioni meteo che possono influenzare le uscite delle barche e la scarsità di alcune specie. Ecco perché in molti hanno comprato già da settimane il pesce fresco, per poi conservarlo in congelatore.
«Nei giorni scorsi c’è stata tanta richiesta», conferma l’armatore Doriano Camplone, «e le vendite sono andate bene. Poiché le previsioni meteo per l’ultimo weekend prima della Vigilia non erano delle migliori, in molti si sono procurati il pesce per tempo. Le varietà più richieste sono state mazzancolle, panocchie, seppie e calamari, ma anche scampi. Per quasi tutte i prezzi si sono mantenuti».
I PREZZi
All’ingrosso i calamari costano sui 20 euro, le mazzancolle 13 come le panocchie, e una gallinella grande 20 euro. A salire gli scampi. «È un effetto della loro scarsità e la richiesta è alta», spiega Camplone, «ma la loro pesca è limitata a soli due giorni a settimana e solo con una parte della flotta e quindi i prezzi hanno raggiunto anche i 70 euro per gli scampi grandi e 50 per quelli medi».
«Sotto Natale si spende di più», analizza Quinto Paluzzi, delle pescherie Il Delfino che ogni anno supporta centinaia di famiglie in difficoltà donando cassette di pesce, individuando i bisognosi con il supporto di parrocchie e del Comune. «In tanti vogliono avere la distinta dei prezzi perché si organizzano a casa e poi dividono la spesa con i familiari. Per la Vigilia si chiedono scampi, mazzancolle, panocchie, calamari e frutti di mare. E poi pescatrici, rombi, spigole da fare al forno. Da qualche anno molti comprano la piovra, tanto che i prezzi all’ingrosso sono raddoppiati, passando dai 7-8 euro di norma ai 15 di questi giorni, mentre il capitone è una tradizione che sta morendo, forse per il cambio generazionale».
«Alla Vigilia c’è una crescita esponenziale della domanda», sottolinea Claudio Lattanzio, vongolaro e presidente del Flag Costa di Pescara: «Rispetto a novembre la richiesta è almeno triplicata. E i prezzi seguono la legge di mercato. Più c’è domanda e più lievitano».
Per assorbire la richiesta, le battute di pesca sono state più numerose: «Se normalmente usciamo 2- 3 giorni la settimana, la scorsa settimana abbiamo pescato 4 volte». Sul fronte prezzi, se le vongole hanno retto, il costo delle cozze «è salito di almeno il 30 per cento, questo perché in Adriatico il prodotto è praticamente scomparso a causa di mucillagine e grande caldo».
CENA CONDIVISA
«Per un menù che include antipasti e primo, la spesa media è stata di circa 50-100 euro», tira le somme Paola Sansovini, che con il marito vende il pesce sulla banchina sud: «Qualcuno è arrivato anche a 150 euro, mentre altri si sono tenuti sotto. La tendenza è di preparare la cena in famiglia dividendosi i piatti: chi si occupa degli antipasti, chi del primo, qualcuno porta il baccalà, in questo modo la spesa viene condivisa».